RARI INC. 035
Boccaccio, Giovanni
Iohannis Bochacii uiri eloquentissimi Ad Flamettam Panphyli amatricem libellus materno sermone aeditus: incipit prologus artificiosus
([Padova] : Bar. Val. Patauus F. F. : Martinus de septe[m] arboribus Prutenus, 1472, die.XXI. marcii
Descrizione ricavata da SBN (riscontro con la copia della Biblioteca Nazionale di Napoli) e dalla copia digitale della Bayerische StaatsBibliothek, perché esemplare mutilo (mancano le carte [1/1-1/3])
Il titolo si ricava da carta [1/1r]
Segnatura: [1-1010 11-148]
Carattere romano, 25 linee
Impronta: neo- naao coia rila (C) 1472 (R)
Spazi capitali senza letterine guida
M.CCCC.LXXII.
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Iniziali aggiunte alternativamente in rosso e verde
Esemplare su pergamena. Legatura seicentesca in pelle marrone su piatti di legno con cornici, 4 nervi al dorso, diviso in 5 compartimenti, capitelli bicolore su spago, aggiunte 2 carte di guardia, sul verso di quella anteriore: timbro, rotondo, della Biblioteca, in inchiostro blu e numero di inventario, in inchiostro nero. Sulla controguardia posteriore, etichetta della libreria antiquaria Bruce Mc. Kittrick rare book inc., ma riferita ad altro incunabolo (Bartolomeo Davanzati, Novella… 1485). Il volume fu acquistato presso la libreria Leoniana il 14 ottobre 1996. Numerazione recente a matita nel margine inferiore
Macchie d’umido. Fori di tarli
In calce alla carta [14/8r]: timbro, rotondo, della Biblioteca, in inchiostro blu e numero di inventario, in inchiostro nero
Note manoscritte e disegni, in inchiostro nero
SBN NAPE060748; ISTC ib00733000; IGI 1779
Risorsa digitale, Bayerische StaatsBibliothek, München, (ultima data di consultazione: 22 marzo 2017)
Si tratta del primo libro stampato da Bartolomeo da Valdezocco, che introdusse la stampa a Padova, insieme con il prussiano Martino de Septem Arboribus (nato nella Slesia, Seibeneichen, possedimento prussiano). La famiglia di Bartolomeo era originaria del borgo di Val Zocco o “Val de Zocho seu sancti Gregarii”. Bartolomeo nacque nel 1446, seguì anch’egli la professione del padre e fu “iuris peritus”, divenendo uno tra i cospicui membri della borghesia padovana del suo tempo. Nella florida città universitaria ancora nel 1471 nessun tipografo aveva impiantato bottega: forse perché Venezia – tanto vicina – bastava, con l’attività dei suoi già numerosi stampatori, ai bisogni e alle richieste anche di Padova. Ma Bartolomeo dovette intuire che le richieste di libri a stampa sarebbero state sempre maggiori e che, di conseguenza, una tipografia locale avrebbe potuto prosperare; decise così di impiantare un’officina, affidandone la direzione tecnica a un artiere provetto. Come e dove abbia conosciuto il prussiano Martino si ignora: sembra che questi giungesse a Padova da Milano, perché i caratteri tipografici usati dalla ditta rivelano origine milanese più che veneziana, e sembra certo che siano stati fusi da uno di quegli abili artigiani che operavano a Milano. Non si ha l’atto costitutivo della società tra Bartolomeo e Martino, ma è facile congetturare che il prussiano dovette apportare la sua capacità, la sua esperienza professionale e il materiale tipografico, mentre Bartolomeo dovette fornire il capitale liquido, i locali, ecc. Tra il 1471 e il 1472 l’officina fu attrezzata e posta in grado di produrre: Martino fu ospitato nella casa in contrada di San Bartolomeo, dove abitava Bartolomeo, e dove ebbe sede la stamperia. Il 21 marzo 1472 vide la luce il primo libro stampato a Padova: Fiammetta del Boccaccio, testo non ancora divulgato dall’arte nuova. Ignota la data di morte di Bartolomeo (cfr. Alfredo Cioni, in DBI)