Donazione Capodanno (2012)
Una recente, consistente donazione la Biblioteca di Montevergine ha ricevuto da parte della signora Gigliola Volpe, che, in memoria del suo defunto consorte, Michele Capodanno, napoletano di nascita, avvocato, deceduto a Merate in provincia di Lecco il 18 aprile del 2011, ha voluto donare la sua ricca e importante biblioteca.
La signora Gigliola aveva già in animo di lasciare ad una biblioteca pubblica la raccolta libraria del marito, di professione avvocato ma anche bibliofilo e francesista, e aveva pertanto avviato una informale indagine su quale biblioteca fosse disponibile ad accoglierla. Nel frattempo, aveva ricevuto un suggerimento da parte di una sua amica, bibliotecaria musicale, la quale era stata in visita presso la Biblioteca di Montevergine insieme con la direttrice della Biblioteca del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino; sicché, la signora Gigliola Volpe si è recata personalmente presso la nostra biblioteca, ricevendo dal direttore, padre Andrea Cardin, ampia rassicurazione sull’accoglienza che sarebbe stata riservata alla biblioteca di Michele Capodanno.
Alla fine del 2011 sono quindi pervenuti in biblioteca i volumi appartenuti a Michele Capodanno. La signora Gigliola si è occupata personalmente di redigere un catalogo in due versioni e di impartire precise disposizioni ad una attenta ditta di trasporti per la collocazione dei volumi all’interno di capienti scatole di cartone. I volumi sono stati preventivamente numerati cronologicamente e le stesse scatole sono state numerate: ciò ha, com’è evidente, agevolato notevolmente il lavoro dei bibliotecari di Montevergine che hanno seguito l’ordine cronologico della numerazione delle scatole, sistemando dunque i volumi nei nuovi scaffali rispettando, per quanto possibile, lo stesso ordine e la stessa sequenza che i volumi occupavano nella libreria di casa Capodanno. Al riguardo, aggiungiamo che la signora Gigliola Volpe ha deciso di donare alla Biblioteca di Montevergine anche la scaffalatura in legno pregiato.
Per parte sua, la Biblioteca di Montevergine ha allestito una nuova sala, cui è stato dato naturalmente il nome del donatore (CAPODANNO), in cui hanno trovato posto la libreria e i volumi. La raccolta Capodanno comprende anche la enciclopedia Treccani che però non rientrava nella scaffalatura originaria; allo scopo pertanto si è provveduto a far eseguire da un falegname una idonea scaffalatura in legno nello stesso stile di quella di casa Capodanno.
Il giorno 18 gennaio 2012 si è dunque iniziata la catalogazione dei volumi. A questo lavoro si sono dedicati quattro bibliotecari di Montevergine, i quali hanno portato a compimento il lavoro poco prima di Pasqua. Sono stati assunti in carico 2072 volumi in totale.
La raccolta libraria risulta omogenea e restituisce l’immagine di un bibliofilo e francesista, quale dev’essere stato Michele Capodanno. È vero che mancano al suo interno dei libri dell’argomento per il quale si caratterizza la Biblioteca Statale di Montevergine, cioè, in senso generico, la religione; tuttavia è una raccolta di grande interesse: difatti, alcuni testi della sezione CAPODANNO sono già stati oggetto di richiesta di prestito da parte dei nostri utenti, appena se ne è data comunicazione attraverso i canali consueti e ormai consolidati. Inoltre, i volumi del fondo CAPODANNO sono tutti in ottimo stato di conservazione, alcuni di essi esibiscono delle legature molto belle ed importanti, ciò che ha rafforzato nei bibliotecari catalogatori la convinzione di trovarsi di fronte ad una biblioteca raccolta da una persona animata da un fortissimo amore verso i libri, con degli interessi che andavano ben al di là di quelli professionali: non a caso, la fotografia del donatore che qui pubblichiamo ritrae l’avvocato Michele Capodanno intento nella lettura, circondato da libri!
La catalogazione del fondo CAPODANNO è stata condotta all’interno della rete nazionale SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) di cui la Biblioteca Statale di Montevergine è divenuta nel corso degli ultimi anni un riferimento accreditato in tutta Italia. Come da prassi, quando si riceve una donazione -indipendentemente dalla sua entità, che si tratti di un libro o di duemila- si crea anche un legame tra la notizia bibliografica del volume e il donatore; pertanto ognuno dei 2072 volumi presi in carico è stato legato anche al possessore “Capodanno, Michele”, anche perché ciascun volume reca, in genere sulla seconda di copertina, il bell’ex libris -la cui scelta non dev’essere stata casuale- in cui si possono facilmente riscontrare i tratti della personalità dell’avvocato Capodanno, benché noi non abbiamo avuto il piacere di una conoscenza diretta, ma abbiamo conosciuto ed apprezzato i suoi libri e questo lo ha svelato ai nostri occhi di bibliotecari; l’albero «simboleggia gloria, grandiosità, resistenza, forza ed anche, attraverso i frutti che produce, giusta mercede per le fatiche umane» (Giuseppina Zappella, Le marche dei tipografi e degli editori italiani del Cinquecento. Repertorio di figure, simboli e soggetti e dei relativi motti, Milano, Editrice Bibliografica, 1986, p. 42).
Per consultare nell’opac della Biblioteca di Montevergine i volumi della donazione Caponanno, cliccare qui.
Particolare attenzione merita Michele Capodanno come autore di un saggio e tre estratti.
Il saggio è L’interpretazione del contratto (Padova, CEDAM, 2006) che, benché si tratti di uno strumento di lavoro, redatto sulla scorta delle esperienze quotidiane, presenta comunque degli spunti di interesse non solo per gli addetti. A cominciare dalla dedica che, poiché ci è molto piaciuta, riportiamo per intero: «Alla venerata memoria del mio Maestro Luigi Cariota Ferrara e dei miei genitori, a Gigliola, ai nostri figli e nipoti speranza vivida nella continuità ideale tra il ricordo del mondo di ieri, l’avvolgente concretezza dell’oggi e gli auspici per il domani». Per l’argomento del volume invece citiamo dalla quarta di copertina: «Il volume ha per oggetto un’ampia analisi sia degli orientamenti e delle più significative sentenze della Corte di Cassazione sia degli indirizzi dottrinari più autorevoli con riferimento al procedimento ermeneutico e al sistema normativo dei mezzi di interpretazione del contratto secondo l’ordine gerarchico fissato da Cesare Grassetti. La trattazione si conforma alla scansione classica tra criteri di interpretazione soggettiva e criteri di interpretazione oggettiva conferendo incisivo rilievo alle questioni più dibattute. E così, in riferimento alla interpretazione soggettiva, ci si sofferma sulla centralità e sulle implicazioni della norma-principio che prescrive la ricerca della comune intenzione delle parti e di non limitarsi al significato letterale delle parole e ci si interroga sull’attualità del tradizionale brocardo in claris non fit interpretatio nonché sulla effettiva valenza dei comportamenti complessivi delle parti. Indi viene considerato il criterio della interdipendenza ermeneutica tra le clausole del contratto -ognuna, nel contempo, oggetto e mezzo di interpretazione- per intenderne la causa concreta e ricostruire i piani d’interesse delle parti nonché l’economia globale del negozio. È riservata diffusa indagine ai temi afferenti la buona fede e alla sua rivalutazione come principio generale di interpretazione e regola finale, evidenziando indirizzi ed evoluzioni della dottrina e della giurisprudenza che connotano aree finitime, come buona fede e presupposizione. Infine, l’attenzione è rivolta ai mezzi di interpretazione oggettiva con riferimento al principio della conservazione del contratto che si fonda su un criterio di generale economia per il quale ad ogni atto di significato ambiguo deve esser conferito il massimo significato utile. Segue poi la disamina del mezzo ermeneutico delle pratiche generali interpretative, la cui applicazione è tesa ad assicurare uniformità anche interpretativa a contratti dello stesso genere, nonché dell’interpretazione contro il predisponente -l’interpretatio contra stipulatorem– che impone l’onere del clare loqui a chi renda una dichiarazione diretta a creare vincoli per la controparte. Si è così arrivati alla regola legale di chiusura, all’extrema ratio dell’indagine “qualora … il contratto rimanga oscuro“: ratio che si risolverebbe col ricorso all’equità interpretativa».
Un breve profilo dell’autore è ad opera di Giorgio De Nova, nel suo Invito alla lettura premesso al saggio: «Michele Capodanno, uomo di cultura, ed avvocato eminente, viene richiesto di scrivere un testo destinato ai giovani avvocati dello studio di cui è stato persona chiave per tanti anni. Nelle intenzioni iniziali si trattava di un testo di carattere interno, uno strumento di lavoro. Ma la redazione finale ha raggiunto un approfondimento che rende l’opera certamente meritevole di publica diffusione. Il tema scelto da Capodanno è centrale: l’interpretazione del contratto … Molto si trova in quest’opera, molto poco in questa pagina introduttiva: ma quanto basta, son certo, per invogliare alla lettura».
I tre estratti sono: Luigi Cariota Ferrara : giurista ed avvocato, Cenni sul rapporto banca-industria nelle leggi antitrust, Lettere di intenti, doveri in contrahendo e buona fede nelle trattative.