La biblioteca fa bella mostra di sé

Date:
29 Marzo 2022

(di Annalisa Lombardi)

La Biblioteca Statale di Montevergine custodisce preziosi codici, libri antichi e moderni e documenti d’archivio, ed offre svariati servizi come la consultazione, il prestito locale e interbibliotecario, il document delivery e il servizio di assistenza, orientamento e reference.
La Biblioteca di Montevergine però non è solo questo: essa è anche un centro culturale in cui si organizzano visite guidate, convegni e mostre bibliografiche e documentarie.
Queste attività si ricollegano ai concetti presenti nell’articolo 1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nel quale si stabilisce che la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e a promuovere lo sviluppo della cultura. Inoltre, l’organizzazione di mostre viene menzionata anche nell’articolo 117 del suddetto codice, quando si descrivono i servizi aggiuntivi, che possono essere istituiti presso i luoghi della cultura per garantire ai visitatori un’esperienza migliore nella fruizione dei beni ed un ampliamento dell’offerta culturale.
Come gli altri istituti culturali anche le biblioteche organizzano mostre volte a promuovere la lettura e la scoperta della collezione posseduta; in questo modo la biblioteca da mero supporto allo studio diventa strumento di promozione culturale e potenzia il suo ruolo educativo e formativo. Mosra_salaL
Lo scopo di una mostra è appunto mostrare, esporre, far conoscere al pubblico le opere d’arte, i beni bibliografici e documentari che un istituto custodisce al fine di incentivare lo sviluppo e l’interesse per la conoscenza e per il proprio territorio. Precisiamo che, l’esigenza di esporre nasce già nel ‘600, a Roma, quando si tennero le prime esposizioni d’arte. Esse costituivano la principale modalità di autopromozione degli artisti che, nella stessa occasione, potevano conoscere le opere dei grandi pittori. Oggi il concetto di mostra si è notevolmente evoluto: la mostra non è più essenzialmente legata al contenitore-museo e la sua organizzazione richiede regole indispensabili al successo della stessa. La scelta del tema è senza dubbio fondamentale come anche l’organizzazione pratica dell’esposizione, la valorizzazione delle opere da esporre, la giusta illuminazione, l’inaugurazione e la promozione dell’evento espositivo.
Una mostra può avere finalità promozionali, di vendita, di documentazione, può essere personale o collettiva, antologica o retrospettiva, può essere permanente o temporanea. E proprio l’esposizione temporanea riscuote maggiore successo per il suo carattere effimero che ha il potere di attirare il visitatore, spinto dalla possibilità di godere di un’esperienza unica e irripetibile.
Anche la Biblioteca Statale di Montevergine, come già detto, organizza percorsi espositivi ed offre all’attenzione dei visitatori sia mostre permanenti che temporanee. Annoveriamo tra le prime i titoli: Dal papiro al libro a stampa, che tratta dell’evoluzione della scrittura ed è rivolta in particolare ai ragazzi, e la mostra Dono omaggio di mons. Luigi Barbarito, arcivescovo originario di Atripalda, che ha ricoperto la carica di nunzio apostolico in diversi paesi del mondo ed è stato membro della Congregazione delle cause dei santi presso la Santa Sede. Hanno invece carattere occasionale o temporaneo le esposizioni che vengono preparate in occasione di manifestazioni promosse da enti locali o dal Ministero della Cultura; ricordiamo, principalmente, le “Giornate Europee del Patrimonio” e la “Domenica di Carta”, iniziative volte a riaffermare l’importanza del patrimonio culturale, artistico e librario, custodito nelle biblioteche, nei musei e negli archivi di Stato.
02_L'amor che move il sole e l'altre stelle_Dante_OpereÈ un esempio di mostra temporanea L’amor che move il sole e l’altre stelle, organizzata nel 2021 per celebrare i settecento anni dalla morte del Sommo Poeta. Nel percorso espositivo sono state esposte le opere del Sommo Poeta illustrate dai grandi esponenti del panorama artistico, dando grande risalto alla Divina Commedia. Lo spettatore ha avuto la possibilità di attraversare i luoghi e le visioni del viaggio letterario dantesco partendo dal ritmo concitato ed impressionistico di Botticelli, passando per le interpretazioni d’immediata suggestione delle figure spettrali di Dorè, fino ad arrivare alla rappresentazione realistica e veritiera del Nattini. Con la terza apertura straordinaria, programmata dall’istituto per il penultimo venerdì di ottobre, si è voluto arricchire l’esposizione con tre riproduzioni facsimilari dell’opera maestra di Dante. Si tratta di due codici e un incunabolo. La Comedia di Dante Alleghieri è un facsimile del 1973 che riproduce l’edizione principe della Commedia stampata nel 1472, a Foligno, da Johannes Numeister e Evangelista Mei. Presumibilmente l’esemplare usato per la stampa quattrocentesca è un manoscritto del ‘300, conservato nella biblioteca del Seminario di Belluno ed è ascrivibile all’officina scrittoria di Francesco di ser Nardo di Barberino. La seconda riproduzione facsimilare è il Manoscritto Cf 2 1, noto come “codice Filippino”, il più importante della tradizione manoscritta meridionale della Divina Commedia, conservato nella Biblioteca Oratoriana di Napoli e risalente probabilmente al 1350; di esso sono messe a confronto l’edizione curata nel 2001 della casa editrice Salerno e l’edizione del 2021 dell’editore Treccani. Infine, molto prezioso per le sue miniature è il manoscritto toscano datato al XV secolo, riprodotto nel 2006 da C. Panini. L’originale, che si conserva presso la British Library di Londra, fu realizzato per conto di un illustre committente, il re di Napoli Alfonso d’Aragona, ed è stato scritto e miniato nella città di Siena.
Sebbene il settecentenario della morte di Dante, che si è concluso nel mese di dicembre, abbia dovuto fare i conti con una complessa e articolata emergenza sanitaria, rendendo la vita difficile all’intera comunità mondiale, la mostra ha riscosso un discreto successo e adesso serve rimboccarsi le maniche per dare avvio ad un nuovo lavoro.