Una composizione musicale dedicata a don Michele Grella
Date:
7 Aprile 2016
Tra i fondi librari che annovera la Biblioteca di Montevergine vi è una importante donazione di musica, sacra, profana e di spartiti. Si tratta del fondo Imbimbo, appartenuto al maestro di musica Luigi Imbimbo, nato a Napoli il 23 settembre 1878 e morto ad Avellino il 29 gennaio 1952. Nel terzo anniversario della sua scomparsa la moglie, Ester Magno, decise di donare alla Biblioteca di Montevergine la sua cospicua raccolta libraria.
Il fondo Imbimbo è ancora oggi oggetto di una catalogazione più approfondita e soprattutto più coerente con i recenti standard di catalogazione musicale, sottoposti alle integrazioni resesi necessarie per venire incontro alle esigenze dei catalogatori e degli utenti di compilare schede più approfondite (i primi) e trovare più agevolmente le notizie in rete (i secondi). In questo delicato e impegnativo lavoro di revisione –che s’è intrapreso anche approfittando della presenza in Biblioteca di una tirocinante dotata di una certa esperienza di catalogazione musicale, lei stessa musicista- è stato “scoperto”, nelle pieghe di una miscellanea contenente diversi spartiti appartenuti al maestro Imbimbo, un manoscritto che si è rivelato interessante per i motivi che diremo di qui a breve.
Si tratta infatti di una partiturina dal titolo Signore pietà, invocazione a Cristo per coro ad una voce media, per armonium, il cui autore, Giuseppe Grella, è ancora stabilmente presente nel catalogo della Casa musicale Carrara di Bergamo. In testa allo spartito l’autore ha annotato una dedica: a mio fratello parroco don Michele.
Ora il nome di don Michele Grella è per gli avellinesi, e non solo, molto evocativo, richiama infatti alla memoria –soprattutto di quanti l’hanno conosciuto personalmente, ma anche di coloro che ne hanno solo sentito parlare- la figura di un parroco amatissimo, perché interprete radicale del Vangelo, senza infingimenti e ipocrisie. Non possiamo in queste righe aggiungere sulla figura di don Michele Grella nulla che non sia già stato detto e scritto, meglio, altrove, soprattutto negli ultimi sette anni, dopo cioè la sua scomparsa, avvenuta il 20 febbraio 2009, se non che chi scrive ha avuto la fortuna durante la sua ormai lontana giovinezza di frequentare a lungo le messe domenicali di don Michele: si trattava sempre di un’esperienza che toccava, finanche i giovani che frequentavano distrattamente la chiesa rimanevano colpiti dal carisma che emanava dalla sua figura e che veniva tuttavia esercitato in maniera inconsapevole e proprio per questo lasciando un carico di interrogativi e felici turbamenti.
Della scoperta di questo manoscritto musicale abbiamo pensato subito di darne notizia attraverso il sito web della Biblioteca di Montevergine, dalle colonne della rubrica Una finestra sulla Biblioteca. Ci siamo tuttavia interrogati se si tratta di un inedito, sicché abbiamo rintracciato l’autore, il maestro Giuseppe Grella, il quale ci ha lasciato ampia libertà, ciò di cui gli siamo grati. Avendo pertanto acquisito la sua autorizzazione, ne abbiamo pubblicato una riproduzione digitale in un file in formato .pdf come supporto alla descrizione bibliografica della relativa notizia; questo file sarà disponibile a quanti faranno ricerche nei vari cataloghi on line di biblioteche. Lo abbiamo inoltre inserito anche nella sezione di questo sito riservata alle riproduzioni digitali: crediamo in questo modo di aver contribuito ad onorare la memoria di don Michele Grella, ma anche di aver indirettamente interpretato l’intenzione del maestro Giuseppe Grella di rinnovare il ricordo del fratello a distanza di 48 anni dalla data di composizione dell’opera musicale.