Un seminario sui Periodici alla Biblioteca di Montevergine
Date:
24 Febbraio 2016
Folla delle grandi occasione alla Biblioteca di Montevergine martedì 23 febbraio 2016 per il seminario tecnico sulla catalogazione dei periodici in ambiente SBN Web. Organizzato dalla Biblioteca di Montevergine in collaborazione con la sezione Campania dell’Associazione Italiana Biblioteche, l’incontro ha offerto un aggiornamento sullo stato dell’arte della gestione bibliografica delle pubblicazioni seriali, nonché del trattamento dei fascicoli. Ha rappresentato anche l’esordio in un consesso scientifico, riservato alle biblioteche, del nuovo direttore della Biblioteca di Montevergine, padre Gerardo Di Paolo, che da pochi mesi ha assunto l’incarico, la cui notizia fu data dal Conservatore di Montevergine, il padre abate Riccardo Luca Guariglia, il 10 ottobre 2015 durante la presentazione del catalogo delle edizioni del Cinquecento della Biblioteca.
Con questo seminario tecnico la Biblioteca di Montevergine e la Sezione Campania dell’AIB hanno cercato, per lo meno in parte, di colmare una sorta di vuoto istituzionale in uno dei settori più delicati e strategici delle biblioteche, cioè la formazione del personale. È stata in apertura richiamata, da parte di Domenico D. De Falco, bibliotecario di Montevergine, una recente stagione molto proficua durante la quale proprio la sala che ha ospitato martedì 23 febbraio il seminario sui periodici fu teatro di diversi corsi di aggiornamento, riguardanti in particolare l’introduzione del nuovo applicativo SBN Web. Ebbene, sull’onda di quell’attività ci si era forse in qualche modo illusi che potesse essere cominciato un percorso di formazione più o meno continua; così non è stato, perché le amministrazioni, cui spetterebbe quest’onere, sono in realtà oberate da altri più urgenti impegni che, per rappresentare situazioni di emergenza, fatalmente non lasciano spazio ad una seppur minima programmazione. Ma tant’è, anche ai bibliotecari l’autorganizzazione non fa difetto, ragion per cui, avendo da più parti raccolto esortazioni (amichevoli, s’intende, in mancanza di contesti istituzionali percorribili) a promuovere una giornata di studio sull’argomento catalogazione dei periodici, i bibliotecari di Montevergine e l’attivissimo Comitato Esecutivo Regionale dell’AIB Campania hanno convocato i colleghi delle tante istituzioni bibliotecarie campane.
La relazione tecnica è stata tenuta da Sabrina Tirri della Biblioteca di Montevergine, che ha illustrato alcuni casi di periodici dei quali è stato mostrato praticamente l’iter per la loro catalogazione nell’ambiente SBN Web (utilizzando l’area di esercizio della Biblioteca di Montevergine), con il loro inevitabile corollario di situazioni particolari e per niente lineari. Di queste riviste è stato anche mostrato il percorso per la gestione dei fascicoli che in SBN Web ci sembra particolarmente amichevole, consentendone un trattamento tutto sommato indolore. Molte e pertinenti sono state le questioni poste dall’attenta platea. A tali questioni si è cercato di rispondere nella maniera più esaustiva possibile, compatibilmente con il tempo a disposizione, sicuramente non proporzionato alla complessità e alla grandiosità dell’argomento.
La Biblioteca di Montevergine ha tratto notevole soddisfazione da quest’incontro, non solo per la grande ed attenta partecipazione di colleghi ed amici, ma anche perché ha ribadito (come bene e chiaramente ha sostenuto anche il direttore padre Gerardo Di Paolo) la ferma convinzione di caratterizzare il proprio lavoro quotidiano e le occasioni di incontri pubblici come quello del 23 febbraio, con iniziative in cui si possano inequivocabilmente riconoscere “cose di biblioteche”. Si fa un gran parlare da più parti, nelle liste di discussione dei bibliotecari e in contesti più ampi, del ruolo che le biblioteche potrebbero e dovrebbero avere, proponendo una (dubbia) equazione secondo cui per poter insistere sul sociale le biblioteche dovrebbero aprirsi ad una gamma più ampia di eventi, insomma, secondo noi, in una sola parola, snaturarsi. Che ci sia un bar all’interno della biblioteca è sicuramente segno di civiltà, lo stesso che vi si possa seguire un corso di yoga o di preparazione al parto (si pensi agli Idea Store londinesi), o che vi si organizzi tutta quella pletora di eventi vari per celebrazioni estemporanee che crescono esponenzialmente di anno in anno. Tuttavia, una biblioteca deve innanzitutto continuare ad essere un luogo in cui si possano trovare dei libri, che li si possa consultare, che li si possa eventualmente fotocopiare o comunque riprodurre, cioè un servizio in favore delle comunità nell’àmbito della circolazione e diffusione delle informazioni.
Le “cose di biblioteche” sono a nostro avviso l’incremento del catalogo, che oggi significa un opac consultabile comodamente ovunque; la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio, e qui citiamo con compiacimento e soddisfazione la raccolta delle 1016 edizioni del Cinquecento di Montevergine la cui catalogazione in SBN è stata completata dopo più di un decennio di faticoso ma appagante lavoro che ha trovato compimento anche nella presentazione di un catalogo a stampa; la ricognizione e dunque la catalogazione del materiale di pregio (codici, incunaboli, manoscritti), che si è intrapresa da un mese cominciando con i libri del Quattrocento; il potenziamento dei servizi all’utenza con il consolidamento dei prestiti (locale e interbibliotecario) e un auspicabile decisivo decollo dei servizi web (un colloquio diretto tra utenti e biblioteca anche da remoto, cosa che però ha senso solo se avverrà contestualmente se non in tutte perlomeno nella maggior parte delle biblioteche aderenti al Polo SBN). Si tratta di un compito che si persegue ogni giorno e del quale poi periodicamente si cerca di dar conto all’esterno durante giornate di studio e di aggiornamento in cui si invitano alla verifica e al confronto non soltanto i colleghi, ma tutti coloro che possano essere interessati.
D’altra parte, come ben sanno le Associazioni quali l’AIB (un argomento che ha rimarcato nel suo saluto Giovanna de Pascale, presidente AIB Campania), i bibliotecari avvertono la necessità di confronti quanto più possibile continui, non solo e non tanto per uniformare il proprio lavoro quotidiano alle più recenti norme catalografiche (per esempio REICAT), ma anche e soprattutto perché finanche le norme che possono apparire le più chiare ed inequivocabili devono poi essere messe alla prova della loro concreta applicazione sul campo. E se c’è un campo insidioso e destinato a generare equivoci di sorta, ebbene questo è esattamente la gestione bibliografica dei periodici, che perciò ci piace particolarmente: proprio per questi motivi, è sempre utile il confronto tra colleghi che svolgono lo stesso lavoro.