Ops… questo è sorprendente!
Date:
6 Novembre 2018
(di Sabrina Tirri)
Non si poteva trascurare e non farvi partecipi di un alquanto insolito ritrovamento in biblioteca. Non stiamo a parlare di libri di pregio, di prime edizioni, di carte manoscritte o fogli miniati ma di qualcosa ancor più raro, che mai ci saremmo aspettati. L’astrusità del contenuto, di fronte al quale si rimane perplessi, considerando l’habitat di conservazione, ha comunque toccato le corde del nostro cuore, del nostro inconscio, facendoci catapultare, inesorabilmente, nel periodo più spensierato della nostra vita: l’infanzia. Si tratta di un piccolo manuale, curato e pubblicato da un’esperta istitutrice – così si definisce – la cui identità resta a noi sconosciuta. Nella pagina introduttiva, “Alle mie minuscoli lettrici”, la “governante ed istitutrice di fanciulle” esprime i sentimenti di gioia e di gaiezza che si provano alla ricezione di un dono e, principalmente, di un oggetto, di vitale e di significativa importanza, proprio del periodo della fanciullezza. In particolare, la donna si sofferma sulle amorevoli cure e premure che vengono rivolte a questo oggetto, che diventa qualcosa di più fraterno e caro, e al quale ci si sente legati per molti e molti anni. Queste cure così sentite e affettuose non devono però considerare solo la foggia esteriore, ma devono estendersi anche ad altri aspetti, quale quello della salute, al fine di assicurare una buona e prospera condizione all’oggetto in questione. A tale scopo si è resa necessaria la scrittura di alcune ricette, inserite in questo manualetto, definito “dilettevole” ed “istruttivo”, dal titolo: La cucina della bambola, ad uso delle piccole fanciulle. Ed ecco che ha preso corpo l’oggetto misterioso, la bambola, il personaggio importante che riempie i giorni più felici dell’infanzia, con il quale le bimbe e le fanciulle vogliono condividere qualsiasi momento della giornata, che va dal mattino presto con la colazione alla sera tardi con la cena. Questo tutorial, per utilizzare un termine dei nostri tempi, vuole quindi assicurare una varietà di pietanze, che va dai primi ai secondi e ai contorni, da offrire nelle diverse occasioni di ritrovo delle amichette con le loro inseparabili compagne di vita. Le ricette sono di facile e semplice preparazione, e per questo sono minime le accortezze da avere: per le dosi dei vari ingredienti bisogna tener conto della capienza dei diversi recipienti che si hanno a disposizione; per il loro riutilizzo bisogna assicurarsi, al termine di ogni vivanda, un’attenta e corretta pulizia degli utensili e dei contenitori. L’istitutrice è ben consapevole che, attraverso questo gioco, si possono istruire e formare delle perfette donnine; in qualche modo la “governante” vuole educarle alla vita, alla gestione ordinata della loro piccola realtà, dalla quale poter trarre dei benefici e dei vantaggi utili a lungo termine. Nelle osservazioni iniziali, in cui si dichiara che “la cucinetta senza il manualetto pratico … diventa un giuocatolo inservibile”, l’istitutrice asserisce che, per forza di legge, l’assoluto proprietario dell’opuscoletto è l’editore di Milano, C. F. Manini, e che un cospicuo numero di copie, circa 27000, è stato distribuito ai negozianti di giocattoli e ai librai, riscuotendo un ottimo successo di vendita. A noi tutti non resta quindi che sfogliare questo manualetto, optando, a seconda delle proprie esigenze, per il formato cartaceo, consultabile solo in biblioteca, o per il formato digitale, disponibile sul sito istituzionale nella sezione “Le collezioni digitali” della pagina “Patrimonio”.