Archivio famiglia Imbimbo
(a cura di Amelia Percoraro)
Nell’Archivio annesso alla Biblioteca di Montevergine è presente un cospicuo fondo appartenente ad una famiglia privata, tra le più antiche e rappresentative della città di Avellino, la famiglia Imbimbo. La documentazione è pervenuta dalla donazione della signora Ester Magno, moglie dell’ultimo discendente del «ramo principale», il maestro di musica Gino Imbimbo, morto senza eredi nel 1952.
Di questa donazione è stato redatto un inventariato solo per la documentazione archivistica mentre il vasto fondo librario di argomenti musicali è collocato in una sala della Biblioteca, in fase di sistemazione e catalogazione.
La documentazione archivistica inventariata parte dall’anno 1571 e arriva all’anno 1934 e comprende vari testamenti, donazioni, capitoli matrimoniali, alcuni opuscoli dove sono annotati avvenimenti importanti riguardanti la famiglia Imbimbo, come anni di nascita e morte di appartenenti alla famiglia. Di certo, sono notizie frammentarie ma utili a chi è interessato a tale ricerca, perché, proprio dalla lettura e dall’ordine cronologico di date e avvenimenti che si può ricostruire l’albero genealogico della famiglia Imbimbo e di altre famiglie citate sia nei vari testamenti che nei capitoli matrimoniali. Interessante è un volume del XVIII sec. contenente un vasto repertorio di argomenti giuridici e articoli della famiglia scritte da Tommaso Imbimbo e raccolte dal figlio Nicola il quale aggiunge riflessioni personali e alcune notizie che, come lui stesso dice serviranno da «memoria per li posteri», aggiunge anche dei sonetti scritti da lui e alcuni rimedi segreti per curare le punture di insetti, le scottature e la peste (cfr. appendice).
Dopo aver svelato il segreto per curare la peste, Nicola Imbimbo fa una toccante descrizione dell’anno 1743, anno che «ha principiato con carestia, con tremuoti, con flagelli di campi che han devastate tutte le massarie …» e continua parlando del «morbo contagioso», la peste, che ha afflitto prima la città di Messina, poi la Calabria e prega Dio che «voglia preservarci, non perché lo meritiamo, essendo indegni peccatori, ma unicamente per fare penitenza dei nostri peccati».
Il nome di questa famiglia è legato alla istituzione del Conservatorio femminile «Beata Vergine Immacolata Concezione» ancora oggi noto come Conservatorio delle Suore Oblate.
L’istituzione ad Avellino di un Conservatorio femminile fu concepito dai fratelli Imbimbo, Francesco, dottore in legge e più volte sindaco della città e Simone, arcidiacono della Cattedrale, la cui vita fu d’esempio ammirevole di filantropia e pietà cristiana, specialmente durante l’epidemia della peste del 1656 dove, incurante del pericolo di contagio, portò conforto agli appestati rilegati nei lazzaretti cittadini e fu lui stesso colpito dalla peste, morì nell’agosto dello stesso anno.
Il Conservatorio fu ultimato nel 1653 e alle spese sostenute da Francesco e Simone, molto probabilmente, concorse anche l’eredità del primo fratello, il capitano Giuseppe, che li aveva nominati suoi eredi.
L’istituto veniva eretto per accogliere fanciulle di buona famiglia destinate alla monacazione e, più tardi, esso svolse attività d’istruzione della gioventù femminile della città e provincia. Nell’atto di fondazione si precisa che i fratelli Imbimbo fondatori si riservano di ammettere e fare entrare in detto Conservatorio oltre le fanciulle vergini appartenenti alla loro famiglia, anche quelle di altre famiglie ritenute idonee e la fondazione avrebbe provveduto al vitto e ad ogni altra cosa ad esse occorrente.
Nella stessa documentazione è presente un opuscolo dove sono elencate e descritte le «Regole», in tutto dodici, da osservarsi nel «Venerabile Conservatorio, o Tempio dell’Immacolata Concezione nella Città d’Avellino», approvate il 26 aprile 1654 dal vescovo Lorenzo Pollicini, il quale dava anche il suo assenso alla gestione dello stesso istituto da parte delle suore francescane. All’interno di questo opuscolo vi è allegata una copia dell’atto di fondazione del Conservatorio, datata 20 aprile 1654, contenente la formulazione di ventuno capitoli descritti ampiamente. L’atto di fondazione, probabilmente, non garantiva sufficientemente il patronato alla famiglia Imbimbo, per cui gli eredi di Simone e Francesco ritennero opportuno aggiungere altri tre capitoli datati 28 marzo 1685. Altre modifiche e aggiunte furono apportate alle Regole e all’atto di fondazione con il «Real Rescritto» del 1828 e successivo Decreto del 15 dicembre 1838.
Alla fine dell’inventario è stato aggiunto un elenco di diplomi e attestati di alcuni membri della famiglia Imbimbo, inizia dall’anno 1818 con Francesco Imbimbo, figlio di Nicola e Giulia de Benedictis e termina con i numerosi decreti conferiti dal Ministro della Pubblica Istruzione al professore Amilcare Imbimbo ricevuti dall’anno 1868 all’anno 1891.
Inventario delle buste 1-3, scaffale 14
BUSTA 1
22 luglio 1571
Copia del testamento di Pompeo Spadafora agli eredi Mario e Placido, suoi fratelli, e al nipote Ottavio (cc.4).
9 gennaio 1586- 8 ottobre 1594
Atto stipulato tra la famiglia Pellecchia e Marco Antonio Imbimbo per l’acquisto di un nocelleto sito in Avellino denominato “Bagno” per la somma di ducati 500 (cc.2)
1 maggio 1605
Atto di compravendita di una casa di proprietà di Francesco Biscosso a Marco Antonio Imbimbo (cc.4).
12 marzo 1606
Marco Antonio Imbimbo compra un territorio di proprietà di Ettore e Angelo Battista (cc.4).
26 novembre 1606
Copia di instrumento riguardante il pagamento case comprate da Francesco Biscosso e figli a favore di Marco Antonio Imbimbo (cc.4).
12 dicembre 1606
Instrumento fatto tra Marco Antonio Imbimbo e Pietro Spadafora per l’acquisto di una casa nel luogo detto “lo Casale novo” (cc.2).
18 novembre 1611
Marco Antonio Imbimbo e fratelli acquistano una casilina sita nel luogo detto “S. Nicola” (cc.2).
9 dicembre 1612
Capitoli matrimoniali tra Beatrice Imbimbo, figlia di Marco Antonio, e Andrea Galasso (cc.6).
23 aprile 1613
Capitoli matrimoniali tra Pomelia di Guerriero e Giovanni Domenico Imbimbo (cc.4).
27 maggio 1613
Marco Antonio Imbimbo acquista una casa da Zenobia Santulli con atto notarile rogato da Francesco Imbimbo (cc.2).
5 marzo 1618
Marco Antonio e Francesco Imbimbo comprano da Barbarisi una casa sita in località Casale (cc.2).
7 giugno 1620
Capitoli matrimoniali tra Francesco Imbimbo, figlio di Marc’Antonio, e Franceschina Offiero (cc.10).
30 settembre 1621
Testamento di Vittoria Pellecchia, moglie di Marco Antonio Imbimbo, in cui istituisce eredi Francesco e Simone Imbimbo, suoi figli (cc.4).
24 febbraio 1622- 24 aprile 1622
Capitoli matrimoniali tra Decio Imbimbo e Vittoria D’Arminio (cc.10).
11 dicembre 1622
Copia del testamento di Luigi Imbimbo (cc.8).
11 giugno 1625
Marco Antonio Imbimbo acquista una casa dalle sorelle Santa e Reginella de Amoretto (cc.4).
26 settembre 1625
Copia del testamento di Marco Antonio Imbimbo (cc.8).
22 luglio 1626
Scrittura riguardante la famiglia Imbimbo e in modo particolare i beni che posseggono nella terra di Prata, con testamento fatto dal quondam Spadafora in beneficio di Rocchina Spadafora, moglie del quondam Tommaso Imbimbo (cc.2).
22 febbraio 1627
Caterina Galasso, vedova di Luigi Imbimbo, a nome proprio e per parte de figlio minore Tommaso e con gli altri due figli Marc’Antonio e Giuseppe, si dividono un fondo detto “Chiusa”, una casa palaziata al Casale Nuovo ed una spezieria, dando di più a Caterina Galasso in quanto doveva dotare le figlie: Cristina, Leonarda e Diana (cc.8).
1630
Indice dei libri contenuti nello studio del signor Tommaso Imbimbo ad uso suo e di tutta la famiglia (cc.19).
settembre 1632
Testamento di Andrea Galasso a favore della moglie Beatrice Imbimbo (cc.6).
4 maggio 1634
Francesco Imbimbo acquista una casa nel luogo detto “Casale Nuovo” da Marino Pellecchia erede di Carmosina dello Iodice (cc2).
4 agosto 1637
Instrumento e quietanza di Beatrice Imbimbo, figlia legittima e naturale di Marco Antonio Imbimbo e vedova di Andrea Galasso, a favore dei fratelli Simone e Francesco Imbimbo (cc.6).
16 agosto 1638
Simone e Francesco Imbimbo acquistano una casa dalla famiglia Battista (cc.4).
17 aprile 1649
Acquisto di un “magazeno” di Giuseppe della Manna che fu del quondam Pietro Pellecchia. (cc.11).
17 giugno 1651
Atto di donazione fatto da Luigi Imbimbo e sua moglie Caterina Galasso a Silvia Festa moglie di Marco Antonio Imbimbo (cc.5).
20 aprile 1654
Atto di fondazione del Conservatorio della SS.ma Immacolata Concezione nella città di Avellino e testo delle Regole da osservarsi in detto Tempio (cc.23).
7 settembre 1656
Copia del testamento di Simone e Francesco Imbimbo (cc.8).
13 settembre 1656
Copia del testamento di Francesco Imbimbo (cc.12).
1661/1709
Esito che si fa del denaro pervenuto dall’affitti delle due masserie della Torre seu Sant’Oronzio e le Cesine seu le Caselle per il Monte Eretto per li discendenti della famiglia Imbimbo dalla fondazione… (cc.8).
1 gennaio 1670
Libro di memoria, che fa Luigi Imbimbo, figlio di Tommaso e Rocchina Spadafora, di tutte le scritture, testamenti fatti dagli antenati… (cc.89).
18 maggio 1680
Il curato Domenico Festa nel maggio del 1680 rinviene nel registro parrocchiale l’atto di matrimonio di Tommaso Imbimbo e Rocchina Spadafora (cc.2).
9 febbraio 1683- 1 marzo 1689
Scrittura privata relativa al testamento di Rocchina Spadafora e Tommaso Imbimbo (cc.2).
20 giugno 1687
Fede di matrimonio di Anna Felice Guarino con Simone Imbimbo. All’interno vi è il capitolo matrimoniale stipulato tra i coniugi (cc.8).
marzo 1689
Testamento di Tommaso Imbimbo (senior) marito di Rocchina Spadafora e padre di Luigi e Simone Imbimbo (cc.2).
gennaio 1694
Divisione di beni fatta da Luigi Imbimbo, figlio di Tommaso e Rocchina Spadafora (cc.4).
11 maggio 1700
Instrumento di quietanza fatto da Orazio Spadafora e Giovanna Cardinale a Simone Imbimbo e Anna Guarino (cc.4).
13 maggio 1700
Atto notarile per il fitto di una casa nel luogo detto lo “Casale Nuovo”. Il signor Modestino Greco, governatore del Monte Eretto, ha deliberato, per evitare spese di riparazioni, di concedere in enfiteusi perpetuo la detta casa (cc.23).
3 dicembre 1739
Capitoli matrimoniali di Isabella Frezzaroli e Nicola Imbimbo (cc.2).
27 giugno 1743
Testamento di Tommaso Imbimbo, figlio di Simone e marito di Petronilla Pirone (cc.4).
29 ottobre 1752
Atto notarile in cui si fa riferimento, tra l’altro, al matrimonio tra Giuseppe Imbimbo e Isabella Colucci e alla lite per il fondo Vasto, dote di Isabella (cc.12).
1 ottobre 1771-31 dicembre 1772
«Libro in cui sono descritte le annue rendite del Venerabile Conservatorio sotto il titolo della Immacolata Concezione di questa città di Avellino per l’Introito, che deve farne la Rev. Madre Suor Maria Francesca Catalano nel decorso del suo uffizio di Procuratrice dal 1 Ottobre 1771 a tutto il dì 31 Dicembre 1772, essendo Priora la Rev.Madre Suor Maria Nicoletta Imbimbo» (cc.90).
BUSTA 2
1773
Atto di cessione di amministrazione del fondo Ferriera da parte di Nicola Imbimbo e di suo figlio Tommaso (cc.8).
13 marzo 1783
Istrumento per capitale perpetuo a favore del Monastero di S. Maria del Carmelo di Avellino (cc.14).
8 maggio 1792
Atto di vendita di case di proprietà degli Imbimbo al signor De Conciliis (cc.6).
28 maggio 1793
Capitali matrimoniali tra Nicola Imbimbo e Giulia De Benedictis. Comprende la copia e l’originale (cc.28).
29 novembre 1794
Copia di atto notarile rogato in Avellino dal notaio Francesco Saverio Plantulli. Atto stipulato dai signori Tommaso e Nicola Imbimbo, padre e figlio, e il signor Saverio Baratta per terre vendute in beneficio del Venerabile Conservatorio di donne monache sotto il titolo dell’Immacolata Concezione (c.1).
10 ottobre 1799
Capitoli matrimoniali tra Anna Maria Imbimbo e Saverio Baratta (cc.6).
Sec. XVIII
Capitoli matrimoniali tra Francesco Imbimbo e Nicola Pionati (cc.6).
Sec. XVIII
Istrumento di capitoli matrimoniali tra Tommaso Imbimbo, figlio di Nicola ed Isabella Frezzaroli, e Giovanna De Conciliis (cc.4).
Sec. XVIII
Libro di argomenti giuridici e articoli della famiglia Imbimbo. Il repertorio di questi articoli pare sia stato raccolto da Nicola Imbimbo, figlio di Tommaso, nato nel 1716 (cc.306).
5 aprile 1828
«Real Rescritto del 5 Aprile 1828 e Decreto de’15 Dicembre 1838 emessi sul Conservatorio della Immacolata Concezione di Avellino di padronato della Famiglia Imbimbo» (cc.17).
8 ottobre 1851
Comunicazione dell’Intendente di Finanza ai componenti della commissione particolare del Conservatorio delle Oblate sul regime interno ed esterno del detto Istituto (cc.4).
26 novembre 1851
Autorizzazione dell’Intendente di Principato Ultra affinché il Consiglio degli Ospizi prenda parte e concorra alla sorveglianza temporale sulla istruzione delle alunne del Conservatorio (cc.2).
23 luglio 1864
Il Prefetto di Avellino, dott. De Luca, invia al signor Trivisani Giovanni, presidente della commissione del Conservatorio delle Oblate, risposta del direttore della Cassa Ecclesiastica in Napoli, interpellato sulla laicità dello stabilimento (cc.2).
18 agosto 1864
Il dott. De Luca, prefetto di Avellino, comunica al presidente della Commissione del Conservatorio delle Oblate ciò che gli è stato detto dal Ministro Guardasigilli circa la questione sulla natura del Conservatorio (cc.2).
31 ottobre 1864
Il signor Prefetto di Avellino rassicura la Commissione del Conservatorio della civile laicale esistenza dell’Istituto. Ciò è stato chiarito da una comunicazione ricevuta dal Ministero dell’Interno, interpellato su tale quesito (cc.2).
13 ottobre 1866
Il Direttore delle Tasse e del Demanio di Avellino,signor Castelli, invita il signor Trevisani a presentare i documenti richiesti dall’amministrazione del Fondo per il Culto (cc.2).
17 ottobre 1866
Atto in cui si certifica che il Conservatorio delle Oblate è stato amministrato da individui scelti nelle famiglie dei fondatori, ad eccezione di un membro che da dipendente del Consiglio Generale degli Ospizi passa a dipendente provinciale in virtù della nuova legge sulle Opere Pie. Si attesta anche che le Oblate entrando in Conservatorio non sono legate al voto e alla permanenza avita nel detto Pio luogo (cc.2).
19 ottobre 1866
L’amministrazione del Conservatorio delle Oblate era stata affidata per diciotto anni al Rev. Giacomo Cheche, il quale non aveva mai dato conto della sua amministrazione con grave danno al Conservatorio. Si chiede che il suddetto Giacomo Cheche dia, a breve termine, conto dell’amministrazione tenuti per tanti anni (cc.2).
19 dicembre 1866
Scioglimento del vincolo per il pagamento della rendita del debito pubblico a favore del Conservatorio di Avellino (cc.2).
11 gennaio 1867
Comunicazione della Prefettura di Avellino al presidente della commissione amministrativa del Conservatorio dell’Immacolata Concezione per confermare il carattere laicale dell’Istituto in quanto nella seduta del 27 dicembre scorso è stato dichiarato non colpito dalla legge di soppressione del 7 luglio 1866 (cc.2).
2-30 gennaio 1867
La legge sulla soppressione delle corporazioni religiose non colpisce il Conservatorio dell’Immacolata Concezione di Avellino. Infatti , dichiarato “opera laicale di beneficenza”, ne deve rivestire tutti i caratteri e spogliarsi degli elementi estranei che gli danno l’apparenza di uno stabilimento religioso (cc.6).
26 aprile 1867
L’amministrazione del Conservatorio delle Oblate propone di formulare un nuovo regolamento interno (cc.2).
13 luglio 1867
Riorganizzazione con introduzione di alcune riforme del Conservatorio delle Oblate affinché rivesta in tutto il suo carattere laicale (cc.2).
21 settembre 1867
La Commissione Amministrativa del Conservatorio delle Oblate di Avellino chiede che venga approvato il progetto di statuto organico per il suddetto Istituto. Anzi, per accelerare le cose, chiede di potersi recare innanzi alla Deputazione Provinciale edar lettura del menzionato progetto (cc.2).
8 ottobre 1867
Progetto di statuto organico del Conservatorio delle Oblate (cc.2).
23 settembre 1875
Certificato del parroco della parrocchia della SS.ma Trinità circa diversi matrimoni riguardanti la famiglia Imbimbo (cc.2).
26 settembre 1891
Lettera inviata dalla Prefettura di Principato Ultra al Prof. Amilcare Imbimbo in cui si comunica che il Ministro della Pubblica Istruzione ha disposto il suo collocamento a riposo dal 1 ottobre 1891. All’interno vi è lo “stato di servizio” del Prof. Amilcare Imbimbo (cc.3).
22 dicembre 1896
Annullamento della deliberazione con cui il Consiglio Comunale nomina l’avv. Testa Nunziante, Governatore del Conservatorio delle Oblate dell’Immacolata Concezione (cc.2).
22 gennaio 1897
Copia conforme all’originale della Regia Prefettura di Avellino, la quale in riunione nomina il prof. Amilcare Imbimbo a Governatore del Conservatorio delle Oblate (cc.2).
29 gennaio 1897
Lettera del prof. Amilcare Imbimbo, il quale nominato Governatore del Conservatorio, comunica alla Badessa delle Oblate che l’indomani si recherà all’Istituto per conoscere personalmente ogni oblata e ogni professore dell’educandato. Due copie (cc.4).
1 febbraio 1897
Copia del Decreto Reale del 1838, rifatta nel 1897 (cc.11).
29 settembre 1897
Amilcare Imbimbo propone alla Commissione dell’Istituto Pio del Conservatorio delle Oblate di assegnare una pensione, corrispondente alla metà dello stipendio percepito, agli eredi del defunto prof. Ignazio De Marco che per diciotto anni ha insegnato musica in quell’Istituto (cc.2).
1897/1921
Nomine di Governatori, parroci “pro tempore”della chiesa cattedrale ed altri componenti dell’Amministrazione del Conservatorio (cc.5).
1898
Bilancio del Conservatorio delle Oblate – anno 1898 (cc.2).
30 gennaio 1898
In seguito alla proposta del prof. Amilcare Imbimbo, si riunisce la commissione governativa del Conservatorio per decidere se dare o meno una sovvenzione agli eredi del defunto prof. Ignazio De Marco. Un componente della Commissione si oppone adducendo come scusante le ristrette finanze del pio Istituto (cc.2).
16 marzo 1898
Lettera di Amilcare Imbimbo al Presidente della Giunta Amministrativa in cui comunica che con Decreto Reale del 10 dicembre 1896 egli veniva nominato Governatore del Conservatorio e dopo tredici mesi di lavoro chiede alle autorità competenti di intervenire per restituire all’Istituto la sua primitiva prosperità, poiché, da un attento esame del bilancio risulta un disavanzo nei conti (cc.12).
9 luglio 1898
Il Prefetto di Avellino comunica ad Amilcare Imbimbo, Governatore del Conservatorio, la nomina dell’avv. Aurelio Galasso a membro della Commissione dell’Istituto e lo incarica di convocare tutti i membri della Commissione anche per discutere sul bilancio dell’Amministrazione (cc.2).
BUSTA 3
10 marzo 1899
Il Tesoriere provinciale dichiara di aver emesso una ricevuta per titoli corrispondenti al capitale di lire duemila depositati dal signor Carulli Francesco per conto di Festa Pasquale quale tesoriere del Conservatorio delle Oblate di Avellino (cc.2).
5 ottobre 1899
La Giunta Provinciale Amministrativa in seduta del 25 agosto 1899 ritiene che, dopo l’avvenuta morte del prof. Amilcare Imbimbo, Governatore del Conservatorio, bisogna procedere alla nomina in rimpiazzo. La scelta non va più ad uno degli eredi della famiglia Imbimbo ma al cav.Rossi Federico, medico militare a riposo (cc.2).
Sec. XIX
Quaderno manoscritto con raccolta di vari sonetti di Francesco Imbimbo (cc.14).
Sec. XIX
Traduzione,dal francese, fatta da Francesco Imbimbo dei sette canti di “Il Tempio di Gnido” (cc.18).
18 giugno-21 luglio 1900
Il maestro Luigi Imbimbo fu Amilcare chiede al Prefetto della Provincia di Avellino di provvedere alla sua nomina a Governatore del Conservatorio delle Oblate, nomina che gli spetta per diritto di famiglia e quindi si oppone al R.D. del 7 giugno 1900. Segue lettera del 21 luglio in cui Luigi Imbimbo asserisce che con deliberazione del 6 luglio gli viene data comunicazione della sua nomina a Governatore. Quindi egli prega la Giunta Provinciale di riconfermare in sua assenza il dottore Federico Rossi a Governatore delle Oblate (cc.5).
7 agosto 1908
La Superiora delle Oblate, Diletta Vitale, chiede a Luigi Imbimbo di ritirare le sue dimissioni da Governatore del Conservatorio (cc.2).
15 settembre/18 novembre 1911
Il presidente Aurelio Galasso del Conservatorio delle Oblate chiede al Governatore Luigi Imbimbo di intervenire alla seduta del Consiglio d’amministrazione per la nomina del canonico della Giunta Capitolare ed altri affari di ordinaria amministrazione (cc.15).
18 settembre 1911
Libretto delle Ferrovie dello Stato rilasciato a Gino Imbimbo (cc.9).
18 novembre 1911/30 giugno 1913
Attestati vari della Curia Vescovile per il signor Luigi Imbimbo alla Scuola Superiore di Musica Sacra in Roma-Anno scolastico 1912-1913 (cc.8).
7 febbraio/5 marzo 1912
Nomina del rev. D. Ciro d’Acunto al canonicato del Conservatorio (cc.13).
9 maggio 1917/12 dicembre 1919
Convocazione di riunione per decidere la nomina del terzo componente del Consiglio ed Affari d’Amministrazione. Elenco di monache, novizie e converse del Conservatorio delle Oblate dell’Immacolata Concezione (cc.13).
17 maggio 1917
Nomina di Governatori,parroci pro tempore della chiesa Cattedrale ed altri componenti dell’amministrazione del Conservatorio (cc.4).
6 settembre 1917
Il presidente Gino Imbimbo invita il parroco Orazio Missionario a partecipare alla riunione del Consiglio d’Amministrazione per discutere il bilancio dell’anno 1917 (cc.2).
18 settembre 1919
Nomina a componente dell’Amministrazione del Conservatorio avv. Enrico Madia (cc.9).
30 ottobre1920/27 gennaio 1921
Nomina del rev. D. Ciro D’Acunto, novello parroco della chiesa Cattedrale a componente “de jure”del Consiglio d’Amministrazione (cc.7).
14 febbraio/14 maggio 1921
Nomina del sacerdote D. Isacco Iandoli a canonico di Giunta Capitolare della Cattedrale di Avellino, di Jus-Patronato del Venerabile Conservatorio (cc.12).
19 agosto 1923
Atto di costituzione di dote. La conversa Romano Matilde è ammessa nel Venerabile Conservatorio delle Oblate e versa nelle mani del signor Carulli, in qualità di cassiere del Conservatorio, la somma di lire duemila a titolo di dote (cc.2).
1923
Elenco delle suore e converse; elenco delle ragazze uscite definitivamente; elenco di quelle rientrate nel mese di settembre e di quelle entrate per l’anno scolastico 1923-24 (cc.2).
lluglio 1925
Norme per l’ammissione all’Educatorio femminile del Venerabile Conservatorio delle Oblate, anno scolastico 1925-26 (cc.2).
8 ottobre 1925
Atti di costituzioni di dote.La signorina Festa Tecla viene collocata quale monaca di coro, mentre la signorina Cecere Mari Giulia viene collocata come conversa. Esse versano singolarmente la somma di lire quattromila a titolo di dote nelle mani del signor Carulli, quale cassiere del detto Conservatorio (cc.4).
28 ottobre/1 novembre 1925
Opposizione del signor Luigi Imbimbo al precetto mobiliare fatto dal Credito Meridionale per il pagamento di una cambiale di lire 20000 (cc.12).
24 dicembre 1925
Produzione del signor Luigi Imbimbo contro la Banca d’Italia per il pagamento di lire 30000 (cc.6).
21 gennaio 1926
Atto di opposizione a precetto mobiliare.Produzione di Luigi Imbimbo contro il Banco di Napoli (cc.6).
23 gennaio 1926
Comparsa per il signor Luigi Imbimbo rappresentato e difeso dall’Avv. Carlo Madia contro la Banca d’Italia rappresentato dal suo direttore Antonio Carlo Ravazzolo (cc.9).
29 gennaio 1926
Comparsa conclusionale per il Prof. Congedo Ettore, quale curatore del fallito Pagnotta Remigio rappresentato dall’Avv. Carpentieri Alfonso contro Imbimbo Luigi e il Credito Meridionale (cc.22).
9 febbraio 1926
Comparsa conclusionale per il sig. Luigi Imbimbo rappresentato dall’Avv. Carlo Madia contro la Banca d’Italia rappresentata dall’Avv. Emilio Sandulli (cc.12).
10 febbraio 1926
Comparsa conclusionale per il signor Luigi Imbimbo contro la Banca Popolare Cooperativa di Pescopagano per il pagamento di una cambiale di lire 45000 (cc.5).
11 febbraio 1926
Produzione per il signor Luigi Imbimbo contro la Banca d’Italia per il pagamento di lire 12000.
12 marzo 1926
Atto di citazione per il signor Luigi Imbimbo per il pagamento di lire 40000 in favore del Credito Meridionale (cc.2).
19 marzo 1926
Ad istanza del rappresentante del Credito Meridionale signor Ignazio De Vito, l’ufficiale giudiziario del tribunale Civile e Penale di Avellino, cita il signor Luigi Imbimbo a comparire in tribunale perché condannato a pagare in favore del Credito Meridionale la somma di lire 18000 per effetto cambiario emesso (cc.2).
29 marzo 1926
Comparsa conclusionale del signor Luigi Imbimbo contro il Credito Meridionale di Avellino e il prof. Ettore Congedo, curatore del fallito Remigio Pagnotta (cc.13).
8 aprile 1926
Precetto mobiliare per il signor Luigi Imbimbo ad istanza del Banco di Napoli, succursale di Avellino, rappresentata dal Direttore Giovanni Golia per la somma di lire 7000 (c.1).
9 aprile 1926
Istanza del Banco di Napoli, rappresentato dal suo Direttore Giovanni Golia contro il signor Luigi Imbimbo. L’istituto, infatti, è possessore di un effetto cambiario di lire 7000 accettato dal signor Pagnotta all’ordine di Luigi Imbimbo e da costui girato al Banco di Napoli (cc.2).
16 dicembre 1926
Il Banco di Napoli dichiara che, nel trascrivere un suo precetto immobiliare, ha trovato una trascrizione a favore della Banca d’Italia a danno di Luigi Imbimbo, come debitore. L’ufficiale giudiziario cita il Direttore della Banca d’Italia e Luigi Imbimbo a comparire dinanzi il Tribunale Civile di Avellino all’udienza stabilita (cc.2).
1 settembre 1927
Opposizione al precetto mobiliare del signor La bruna intimatogli da Luigi Imbimbo e ne chiede l’annullamento (cc.2).
12 novembre 1928
Brevi note del maestro Luigi Imbimbo convenuto contro il signor Labruna Costantino. Copie due di cui una manoscritta e l’altra dattiloscritta (cc.25).
12 dicembre 1934
Richiesta al presidente del Conservatorio delle Oblate per essere riconosciute suore del Venerabile Conservatorio e di rogare l’istrumento per la costituzione della dote monacale (cc.6).
[19..]
Costituzioni dell’Istituto delle Suore Oblate Sacramentine di Avellino. Fogli dattiloscritti e mancanti dell’ultima parte (cc.25).
DIPLOMI E ATTESTATI DI ALCUNI MEMBRI DELLA FAMIGLIA IMBIMBO DAL 1818 AL 1891
27 giugno1818
La Regia Università degli Studi di Napoli conferisce il primo grado di approvazione nella facoltà di Belle Lettere e Filosofia al signor Francesco Imbimbo di anni diciannove, figlio di Nicola e Giulia de Benedictis.
7 giugno 1818
La Regia Università degli Studi di Napoli conferisce il primo grado di approvazione nella facoltà di Belle Lettere e Filosofia al signor Tommaso Imbimbo di anni diciotto, figlio di Nicola e Giulia de Benedictis.
6 gennaio 1819
Decreto di Ferdinando I, su proposta del Segretario di Stato, per Nicola Imbimbo, il quale viene nominato “Socio Corrispondente della Società Economica di Principato Ultra.”
12 marzo 1823
Passaporto di Nicola Imbimbo per il suo viaggio a Corfù. Il passaporto è autorizzato e firmato dal principe Alvaro Ruffo dei Principi della Scaletta.
10 aprile 1824
La Regia Università degli Studi di Napoli conferisce il primo grado di approvazione nella facoltà di Giurisprudenza al signor Francesco Imbimbo, di anni venticinque, figlio di Nicola e Giulia de Benedictis.
7 luglio1852
La Regia Università degli Studi di Napoli conferisce il primo grado di approvazione nella facoltà di Belle Lettere e Filosofia al signor Nicola Emilio Imbimbo, figlio di Francesco e Saveria Montuori.
24 luglio 1852
La Regia Università degli Studi di Napoli conferisce il primo grado di approvazione nella facoltà di Giurisprudenza al signor Nicola Emilio Imbimbo di anni diciotto.
8 febbraio 1854
La Regia Università della facoltà di Giurisprudenza conferisce a Nicola Emilio Imbimbo, di anni diciannove, il diploma in Giurisprudenza.
29 novembre 1868
Decreto di Vittorio Emanuele II, re d’Italia, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, per Amilcare Imbimbo, professore titolare di Storia e Geografia nel R. Liceo ginnasiale di Avellino, il quale è trasferito al R. Liceo ginnasiale di Salerno con lo stipendio annuo di lire milleottocento (£.1800).
5 febbraio 1871
Vittorio Emanuele II, re d’Italia, su proposta del Ministro di Stato per la Pubblica Istruzione, decreta che Amilcare Imbimbo, venga collocato in aspettativa senza stipendio in seguito a sua domanda per motivi di famiglia fino a tutto il mese di aprile del corrente anno.
25 maggio 1871
Decreto per Amilcare Imbimbo che, collocato in aspettativa con decreto del 5 febbraio 1871, è richiamato al suo ufficio di professore titolare di Storia e Geografia nel R. Liceo Ginnasiale di Salerno con lo stipendio di 3^ classe in annue lire milleottocento (£.1800).
17 dicembre 1871
Su proposta del Ministro Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione, il re Vittorio Emanuele II decreta che al prof. Amilcare Imbimbo venga concesso l’aumento del decimo sul suo stipendio in quanto è trascorso il periodo di servizio utile per conseguire il predetto aumento.
5 marzo 1873
Il Ministro della Pubblica Istruzione dichiara che per Decreto Reale del giorno 8 dicembre 1872 registrato alla Real Corte dei Conti a gennaio 1873 è stato aumentato del dieci per cento lo stipendio del signor prof. Amilcare Imbimbo.
14 settembre 1873
Con decreto del re Vittorio Emanuele II, il prof. Amilcare Imbimbo è promosso a professore titolare di 2^ classe con l’annuo stipendio di lire duemiladuecento (£. 2200).
14 settembre 1873
Decreto Reale per il prof. Amilcare Imbimbo, collocato in aspettativa, è richiamato in servizio nel Regio liceo ginnasiale di Benevento con l’annuo stipendio di lire millenovecentoottanta (£.1980).
31 maggio 1874
Decreto del re Vittorio Emanuele II per il prof. Amilcare Imbimbo il quale viene collocato in aspettativa, in seguito a sua domanda, per comprovata infermità con l’annuo assegno di lire millecento (£.1100) pari alla metà del suo stipendio.
22 novembre 1874
Con decreto del re, il prof. Amilcare Imbimbo è richiamato in servizio e destinato alla cattedra di Storia e Geografia nel terzo Liceo di Napoli, col grado di professore titolare e lo stipendio di lire duemiladuecento (£.2200), in sostituzione del professore Pasquale Furiello trasferito ad altro Istituto.
7 maggio 1878
Al signor Amilcare Imbimbo, professore nel R. Liceo Genovesi di Napoli, per decreto Reale del 6 dicembre 1877, registrato alla corte dei Conti il 24 gennaio 1878, viene aumentato lo stipendio del dieci per cento, cioè da lire duemiladuecento (£. 2200) passa a lire duemilaquattrocento (£. 2400).
17 giugno 1878
Il Ministro della Pubblica Istruzione dichiara che per R. Decreto del 27 gennaio 1878 registrato alla R. Corte dei Conti l’11 marzo 1878, il professore Amilcare Imbimbo ottenne l’aumento di un decimo sul suo stipendio che da lire duemilaquattrocento (£. 2400) viene portato a lire duemilaseicentoquaranta (£. 2640) a cominciare dal 6 febbraio 1878.
15 aprile 1882
Il Ministro della Pubblica Istruzione dichiara che, per Decreto Reale del 26 gennaio registrato alla Corte dei Conti il 1 marzo 1882, il signor Amilcare Imbimbo viene promosso a professore titolare di 1^ classe con lo stipendio di lire duemilaseicentoquaranta (£. 2640), a condizione che cessi l’aumento sessennale già conseguito di £.240 a cominciare dal 1 febbraio 1882.
8 dicembre 1882
Il signor Amilcare Imbimbo, con Decreto Reale, viene collocato in aspettativa per motivi di salute con l’annuo assegno di lire milletrecentoventi (£. 1320) dal 1 ottobre 1882.
5 giugno 1883
Il Ministro della Pubblica Istruzione, per Decreto Ministeriale del 21 settembre 1882, dichiara che il prof. Amilcare Imbimbo è trasferito dal Liceo Ginnasio di Napoli a quello di Lucera.
1 ottobre 1883
Il re Umberto I, su proposta del Ministro Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione, decreta che il prof. Amilcare Imbimbo, collocato in aspettativa per comprovata infermità, viene confermato, a sua domanda, per un altro anno con la stessa condizione, cioè, con assegno di lire milletrecentoventi (£. 1320).
9 settembre 1885
Decreto per Amilcare Imbimbo, professore collocato in aspettativa, il quale è riammesso in servizio con l’ufficio di professore di Storia e Geografia nel R. Liceo di Maddaloni con il grado di titolare di 1^ classe.
12 febbraio 1887
Il Ministro della Pubblica Istruzione decreta che, a cominciare dal 6 febbraio 1887, venga concesso al prof. Amilcare Imbimbo l’aumento del decimo sul suo stipendio che viene portato da lire duemilaseicentoquaranta (£. 2640) a lire duemilanovecentoquattro (£. 2904).
18 ottobre 1887
Con Decreto Reale, il prof. Amilcare Imbimbo, titolare di Storia e Geografia nel liceo di Maddaloni, è collocato in aspettativa con l’annuo assegno di lire (£.)1452, pari alla metà del suo stipendio e per il termine non maggiore di due anni a cominciare dal 1° ottobre corrente anno.
31 ottobre 1888
Il re Umberto I decreta revocato e di nessun effetto il precedente decreto del 10 ottobre, col quale il prof. Amilcare Imbimbo veniva richiamato in servizio, mentre s’intende confermato lo stesso professore nel collocamento in aspettativa concedutogli già con decreto del 18 ottobre 1887.
28 settembre 1889
Il prof. Amilcare Imbimbo, collocato in aspettativa, viene richiamato in servizio con decreto reale e destinato allo stesso ufficio nel liceo di Sassari col medesimo grado e con lo stipendio di lire (£.) 2640 oltre lire (£.) 264 per aumento sessennale conseguito.
24 novembre 1889
Con Decreto Reale il prof. Amilcare Imbimbo, titolare di Storia e Geografia nel Regio Liceo di Sassari, è collocato in aspettativa in seguito a sua domanda per comprovata infermità con l’annuo assegno di lire (£.) 1452 pari alla metà del suo stipendio.
2 Ottobre 1891
Con decreto del re d’Italia, Umberto I, il prof. Amilcare Imbimbo è collocato a riposo per comprovata infermità, in seguito a sua domanda, dal 1° ottobre 1891.
Secreto efficacissimo contro la Peste:
Ingredienti:
Due fiaschi d’aceto perfettissimo, cioè due impagliati
Un pugno di ruta
Un pugno di Salvia
Un pugno di Amenta
Un pugno di Rosamarina
Un pugno di assenzio pontico
Un pugno di Spicanarda
Preparazione
Si pone il tutto in infusione per otto giorni al sole attappato, o sopra cenere calda essendo inverno, di poi si cola, premendo bene l’erbe suddette, aggiungendovi di più un’ongia di canfora, tolta prima dal sole e di nuovo si cola dentro una bottiglia ben otturata: l’uso del quale aceto si è di ungerlo in ogni mattina alle narici, ed alle tempie, fregandosi bene, inzuppando una fetta di pane dentro lo stesso, mangiandosi la mattina a digiuno. Accertandosi che la canfora deve liquefarsi dentro l’acquavita ripassata.
Sonetto
Vita infelice
Vivo vita infelice nella vita
Parmi ogn’ora sentir gelo di morte,
Non so se il viver mio sia vita o morte,
Si dia morte continua a la mia vita.
Se le pene, è martir d’un equa vita
Hanno fine a la fin del tel di morte,
Con singhiozzi, e sospir chiamo la morte,
Ch’a rubar al mio sen venga la vita,
Ma spietata vie più fatta la morte
Per mio duolo maggior mi lascia in vita,
Acciò ch’empio prov’Io più d’una morte,
Così amando la morte, e non la vita
Una vita Gentil parmi la morte
Una morte Crudel parmi la vita.