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Valenti Gonzaga, Luigi

possessore

Dettagli

  • Personale/Collettivo: Personale
  • Codice: EL Ex libris
  • Pid: NAPP002918

Descrizione

Nel piatto anteriore ex-libris calcografico, in forma araldica, con lo stemma del cardinale Luigi Valenti Gonzaga, e il motto: Sic propriis consuluit otiis, Anno 1794 e antica segnatura ad inchiostro bruno.

 

Luigi_Valenti_GonzagaLUIGI VALENTI GONZAGA, nacque il 15 ottobre 1725 a Revere, nell’entroterra mantovano ormai accorpato alla Lombardia austriaca, dal marchese Odoardo, presidente del Senato di Mantova, e dalla contessa Francesca di Castelbarco.
Studiò a Mantova fino all’età di quindici anni, poi completò gli studi sotto la direzione dello zio Silvio (Segretario di Stato di Benedetto XIV, infaticabile collezionista di opere d’arte, curiosità scientifiche, promotore e protettore delle Arti, protagonista della vita culturale romana intorno alla metà del ‘700), a Roma al collegio Nazareno e all’Università della Sapienza, dove si laureò in utroque iure nell’agosto del 1751. Avviato dallo stesso zio alla carriera ecclesiastica, fu nominato da Benedetto XIV suo cappellano privato, e il 15 aprile 1776 divenne cardinale; rivestì poi altri numerosi incarichi che gli consentirono una rapida carriera. Al Valenti, diventato legato pontificio in Romagna, si deve l’incarico per la costruzione della nuova Tomba di Dante, costruita tra il 1780 e il 1782 su progetto dell’architetto ravennate Camillo Morigia, in forma di tempietto neoclassico con cupola. Alla morte del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, Luigi, ereditò la straordinaria biblioteca, che provvide nel corso del tempo a ordinare con l’aiuto di monsignor Gaetano Marini e ad ampliare; ereditò anche la meravigliosa collezione di opere d’arte dello zio. Dopo l’invasione francese e la creazione della Repubblica Romana nel 1798, Valenti Gonzaga fu nominato cardinale bibliotecario e archivista il 12 gennaio 1802. Arricchì la Biblioteca Vaticana di alcuni preziosi manoscritti. Accompagnò Pio VII a Parigi nel 1804 in occasione dell’incoronazione di Napoleone quale imperatore dei francesi. Divenuto sottodecano del Sacro Collegio, nel 1807 ricoprì la sede vescovile di Porto e S. Rufina; come già in precedenza nella sede di Albano, si occupò di promuovere le attività del seminario locale e delle pubbliche scuole, l’assistenza ai poveri, nonché il restauro di alcune chiese.
Morì a Roma il 29 dicembre 1808, e fu sepolto nella chiesa di S. Apollinare.
La sua biblioteca personale, con l’eccezione di alcuni codici che furono donati alla Biblioteca Vaticana, passò alla Compagnia di Gesù. Dopo la conquista italiana di Roma nel 1870, i libri del cardinale, assieme al resto della Biblioteca del Gesù, divennero parte della biblioteca Vittorio Emanuele II di Roma (l’attuale Biblioteca nazionale centrale) ai sensi delle leggi sulla liquidazione dell’asse ecclesiastico. I volumi sfuggiti alla collocazione principale sono finiti sul mercato antiquariale, come quelli acquistati dalla Biblioteca Statale di Montevergine.

(L’immagine di Luigi Valenti Gonzaga, dell’incisore Antonio Capellan, appartiene alla collezione di stampe della Fondazione Ranieri di Sorbello, che ringraziamo per la gentile concessione)

(Bragaglia E., Gli ex libris italiani, n. 972)

(Cormio S., Il cardinale Silvio Valenti Gonzaga promotore e protettore delle scienze e delle Belle Arti, in «Bollettino D’Arte», 71(gen.-apr. 1986), pp. 49-66)

>Valenti Gonzaga Luigi, nel Dizionario Biografico Treccani, ultima data di consultazione 16 maggio 2020

 

Collocazione