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Spontini, Gaspare

possessore

Dettagli

  • Personale/Collettivo: Personale
  • Codice: TP Note, dedica, postille e note di possesso manoscritte
  • Pid: NAPP002097

Descrizione

Firma autografa: Spontini

 

Spontini, Gaspare«GASPARE SPONTINI (nome completo Gaspare Luigi Pacifico), fu un musicista (Maiolati 1774 – ivi 1851); studiò dapprima con N. Bonanni, poi al conservatorio napoletano della Pietà dei Turchini con Nicola Sala e G. Tritto. Lasciato il conservatorio, passò a Roma (1795), dove nel 1796 fece rappresentare con esito fortunato una farsa musicale, I puntigli delle donne e l’Andromaca. Nel 1803 si trasferì a Parigi, dove entrò in relazione con F.-J. Fétis, con gli Érard, col conte di Rémusat, il quale lo avvicinò a Napoleone e a Giuseppina. Nel 1804 ottenne un grande successo con una rielaborazione in tre atti della vecchia Finta filosofa. Nel 1819 fu chiamato a Berlino che lasciò, dopo un viaggio in Italia e in Francia, nel 1842. In patria ritornò definitivamente nel 1850, nel suo paese natale che, in omaggio a lui, assunse il nome di Majolati Spontini, dove morì nel 1851. Il posto che Spontini occupa nella storia del teatro musicale è di primissimo ordine: con i suoi capolavori del periodo francese, durante il quale trovò ambiente e materia poetica consoni al suo spirito, Spontini è il vero rappresentante musicale di quel momento di esaltazione eroica che collegava i ricordi dell’antica Roma alle imprese di Napoleone Bonaparte» (le notizie biografiche su Gaspare Spontini sono tratte dall’Enciclopedia on line Treccani, cui rimandiamo per la scheda completa: http://www.treccani.it/enciclopedia/gaspare-luigi-pacifico-spontini).

*Il ritratto di Gaspare Spontini (olio su tela), realizzato nel 1825 da Luis Hersent,  si conserva nei Musei civici di Palazzo Pianetti a Jesi.
Si ringrazia Mattia Tisba dei Musei Civici per averne gentilmente concesso la pubblicazione in questo sito.

 

Nella catalogazione di un fondo musicale posseduto della Biblioteca di Montevergine, è stata ritrovata, su due spartiti a stampa, la firma di Gaspare Spontini. Interrogandoci sull’autenticità di detta firma, abbiamo interpellato Marco Palmolella, attuale Conservatore dell’ “Archivio, Biblioteca, Museo Gaspare Spontini” di Majolati Spontini, in provincia di Ancona, dai cui cortesissimi, esaustivi e puntuali messaggi ricevuti trascriviamo alcune importanti notizie su Spontini.

«Prima di tutto […] assicuro che la firma posta sopra la partitura è di Gaspare Spontini, è la firma autografa di Spontini giovane […] questa è la firma che inseriva nelle partiture che inviava ad amici e conoscenti. Oltre a questo c’è da dire che il ritrovamento effettuato è di grandissimo valore storiografico e forse musicologico, perché non abbiamo la partitura, di questa opera non si conosce nemmeno una nota e, ufficialmente, neanche i suoi esecutori, anche se, per inferenza, si può tentare un elenco. Sappiamo, purtroppo, dalle cronache del tempo, che l’esecuzione de La Petite Maison fu un grande insuccesso con inseguimento dei musicanti e cantanti, sommossa e distruzione della sala.
Spontini era appena giunto a Parigi, era arrivato nel 1803, semplificando: prima presenta un’opera napoletana, La Finta Filosofa, che piace, ma non del tutto, anche per l’uso di battute in napoletano, poi La Petite Maison. La prima opera scritta in suolo francese è appunto La Petite Maison, opera in tre atti su libretto di Dieulafoi e Gersaint andata in scena all’Opéra Comique teatro Feydeau il 12 Maggio 1804.
Il fatto che […] indichi Madame Gavaudan è un’altra importante notizia, perché pur immaginando un gruppo di cantanti simile a quello del Milton, opera data sullo stesso teatro nel mese di novembre dello stesso anno, dove i coniugi Gavaudan interpretarono il ruolo di Emma e quello di lord Davenant, non sapevamo nemmeno il nome di un interprete femminile, solo Elleviou e Martin, due cantanti maschi. Evidentemente l’opera non poteva contare solamente su tre cantanti, in tre atti, quindi ne mancano altri all’appello.
Si può ipotizzare che la presenza di questa aria sia stato l’omaggio di Spontini a qualche amico italiano orbitante intorno a Napoli, città di grandissima importanza per la vita artistica del musicista majolatese. Sembrerebbe che nella biblioteca del Conservatorio di Napoli ci sia una parte, dico solo una parte, dell’ouverture ridotta per violino e pianoforte (fortepiano). Poi più nulla, tutto scomparso. Riguardo alla firma […] c’è da dire che Spontini curava moltissimo la forma sia estetica, sia i contenuti. Spontini cambia calligrafia, da giovane scrive così […] successivamente ha una calligrafia maggiormente impostata. Successivamente, Spontini, preso dalla carriera e dal ruolo, scriverà e firmerà la bella copia delle lettere con una calligrafia più impostata […] ma nelle minute manterrà lo stile originario».

 

Collocazione