Dettagli
- Personale/Collettivo: Personale
- Codice: TP Note, dedica, postille e note di possesso manoscritte
- Pid: NAPP001385
Descrizione
Nota manoscritta (sul frontespizio): ex libris d.no Joseph Antonii Mazza
ANDREA MAZZA, nacque a Parma il 21 novembre 1724 da Orazio e da Rosa Benelani e ricevette il nome di Giuseppe Antonio Maria. Compì i primi studi presso il collegio di Reggio Emilia. Il 15 ottobre 1741 fece professione per la Congregazione benedettino-cassinese nel monastero di S. Giovanni Evangelista di Parma e adottò il nome di Andrea. Compiuti gli studi teologico-filosofici a Padova, dove fu allievo di Jacopo Stellini, nel 1744 fu scelto tra i dieci monaci che a quel tempo la Congregazione inviava a Roma per approfondire gli studi di teologia (nei quali poté avvalersi dell’insegnamento del padre A. Bortoletti) e di diritto canonico (sotto la guida di Gabriele Maria de Blasi). In quel periodo gli fu affidata anche la custodia del monastero in cui risiedeva. Nel 1748 fece ritorno a Parma, dove fu impegnato nell’insegnamento della teologia fino al 1760. Subito dopo il M. fu nominato bibliotecario del suo monastero e divenne segretario dell’abate Lanfranco Gnabbi. Nel 1766 il M. curò l’edizione di alcune opere inedite di Galileo Galilei, Benedetto Castelli e altri, per il tomo IV della Nuova raccolta d’autori che trattano del moto delle acque (Parma). All’inizio del 1768 fu destinato alla Biblioteca, senza titolo ufficiale ma con la mansione di aiuto-bibliotecario di Paciaudi: le non poche incombenze di servizio che l’apertura al pubblico nel 1769 comportò, fra cui anche la distribuzione dei libri, gli impedirono di mettere a frutto le proprie competenze e guastarono il suo rapporto con Paciaudi stesso. Nel 1771 Andrea Mazza fu eletto priore del monastero di S. Giovanni; l’anno successivo compose le osservazioni al Cours d’études del Condillac (Parma, Biblioteca Palatina, Parmense, 644), già precettore a Parma dal 1758 al 1768. Sempre nel 1772, mentre Paciaudi conosceva alterne fortune, il M. ebbe ufficialmente il titolo di vicebibliotecario; seguì, nel 1774, quello di bibliotecario. Nel 1792 fu nominato nuovamente abate di S. Giovanni Evangelista, dove morì nel 1797
(Dizionario Biografico degli Italiani, v. 72, p. 474-476)