Dettagli
- Personale/Collettivo: Personale
- Codice: TP Note, dedica, postille e note di possesso manoscritte
- Pid: NAPP002367
Descrizione
Nota manoscritta (in testa al frontespizio): D. Giuseppe Ramiro Marcone ab. ord.
D. Giuseppe Ramiro Marcone ab. ord.
Nota ms. di Giuseppe Ramiro Marcone («Nell’anno 1944 e 1945 in Quaresima, trovandomi in Zagabria…»)
Ramiro Marcone (nome secolare Giuseppe) è stato uno dei più longevi abati della Congregazione di Montevergine e anche per questo uno dei più importanti; viene ricordato per le numerose opere di cui si rese promotore in favore non solo del Santuario di Montevergine, ma anche delle comunità dei diversi paesi che si trovano nel territorio del Partenio.
Nacque a San Pietro Infine, in provincia di Caserta, il 15 marzo 1882. Iniziò il suo cammino monastico nell’abbazia di San Giuliano d’Albaro a Genova, dove il 30 novembre 1898, sedicenne, professò il triplice voto di povertà, castità e obbedienza.
Proseguì gli studi, perfezionandosi nelle discipline filosofiche e teologiche, presso il Collegio internazionale di S. Anselmo in Roma, dove conseguì la laurea in filosofia e dove, dall’ottobre del 1907, intraprese l’insegnamento di Storia della filosofia. Per la sua fama di eccellente professore e per la pubblicazione di manuali specifici, fu annoverato tra i soci dell’Accademia filosofia di San Tommaso d’Aquino. Nel 1915, mentre era professore e vice-rettore dell’Ateneo di S. Anselmo, fu chiamato alle armi con il grado di tenente di complemento.
Anche in occasione dei tristi eventi della Prima Guerra Mondiale, Giuseppe Ramiro Marcone si meritò encomi solenni per atti di valore nell’esercizio zelante del suo ufficio di cappellano militare.
L’11 marzo del 1918 fu dal papa Benedetto XV nominato abate ordinario di Montevergine, incarico che resse per ben 36 anni, fino al 1952.
In questo lungo periodo di abbaziato il suo impegno non si limitò a quello di monaco, padre e maestro (qualità che pure gli vennero vieppiù riconosciute, anche mentre era in vita), ma con la sua tenacia ed intraprendenza diede impulso alla rinascita spirituale e religiosa della Congregazione di Montevergine, si dedicò ad attività sociali e di apostolato, intensificò – da buon diplomatico – i rapporti con le varie cariche ecclesiastiche, istituzionali e con la Casa Savoia.
Fu nominato Nunzio Apostolico in Croazia; portò a compimento la strada rotabile per Montevergine, diede incremento alla costruzione della Funicolare che ancora oggi – opportunamente adeguata ed ammodernata – consente di raggiungere in soli 10 minuti il Santuario Mariano sulla sommità del monte in un percorso spettacolare lungo il quale si può godere di una vista mozzafiato su tutta la vallata.
Giuseppe Ramiro Marcone promosse inoltre la costruzione del Bar ristorante albero “Romito” su Montevergine, costruì l’orfanatrofio femminile e fondò la Congregazione delle Suore Benedettine di Montevergine, che continuano tuttora ad animare la vita non soltanto religiosa del paesino di Mercogliano, anche con la tenuta di una frequentata scuola elementare.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’abate Giuseppe Ramiro Marcone ospitò nel palazzo abbaziale di Loreto delle famiglie di profughi provenienti dall’Abissinia e nella tragica occasione del bombardamento del 14 settembre 1943 della città di Avellino offrì un sicuro rifugio a tutti gli sfollati.
Notevole è la bibliografia sulla benemerita figura dell’abate Giuseppe Ramiro Marcone.
Le notizie di questa succinta scheda sono state tratte per la gran parte dal catalogo della mostra tenutasi presso la Biblioteca di Montevergine nel 2008 dal titolo Giuseppe Ramiro Marcone: dalla monarchia alla Repubblica, 1918-1952 (Montevergine, Edizioni Padri Benedettini, 2008).
L’ opuscolo Nel 25. di sacerdozio di monsignor Giuseppe Ramiro Marcone (Avellino, Tipografia Pergola, 1931) è un estratto dalla rivista «Il Santuario di Montevergine» del 1931.
In occasione della sua scomparsa, avvenuta in Arezzo il 10 luglio 1952, fu pubblicato un numero speciale della rivista «Il Santuario di Montevergine» – la cui fondazione si deve peraltro proprio all’abate Marcone -, Mons. d. Giuseppe Ramiro Marcone : numero speciale dedicato alla santa memoria del fondatore del Bollettino (Avellino, Pergola, 1952).
Nella sua città Natale, San Pietro Infine, si tenne nel 2010 un convegno di cui si fece promotrice la dinamica ed attiva Associazione culturale Ad flexum, che curò la pubblicazione degli atti nel volume Don Giuseppe Ramiro Marcone abate di Montevergine : atti del convegno, San Pietro Infine, 5 settembre 2009 (Venafro, Eva, 2010).
Infine, in occasione del centenario della nomina abbaziale di Don Giuseppe Ramiro Marcone (1918-2018), la Comunità monastica di Montevergine e la Biblioteca Statale di Montevergine hanno promosso e curato la pubblicazione dei due diari manoscritti inediti dell’abate, insieme con la cronaca del suo soggiorno in Croazia dal 1941 al 1945. Custoditi con devozione dai Padri benedettini, i documenti mettono in luce le virtù religiose, riflessive e caritatevoli dell’abate, la sua attività pastorale, sociale e diplomatica al servizio della comunità monastica; il volume, dal titolo L’abate Giuseppe Ramiro Marcone nei manoscritti inediti dell’abbazia di Montevergine (Napoli, Arte’m, 2018) è stato presentato presso il Salone degli Arazzi del Palazzo abbaziale di Loreto il 9 marzo 2019.