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Branca, Ambrogio

possessore

Dettagli

  • Personale/Collettivo: Personale
  • Codice: TP Note, dedica, postille e note di possesso manoscritte
  • Pid: NAPP002339

Descrizione

Nota manoscritta (in testa al frontespizio): D. Ambrogio Branca O.S.B.

Nota manoscritta: D. Ambrogio O.S.B.

Nota manoscritta: P. D. Ambrogio


Branca, AmbrogioAMBROGIO BRANCA, nome secolare Salvatore, nacque a Montella il 7 maggio 1903. Ancora giovanetto entrò nel seminario di Nusco ma, durante la Prima Guerra Mondiale, fu ospitato assieme agli alunni del Seminario di Salerno nel Palazzo abbaziale di Loreto. Il 1 settembre del 1919 cominciò il periodo di prova per la nuova vita monastica e il 13 novembre successivo cominciò il noviziato canonico. Il 14 novembre 1920 prese i voti religiosi (professione triennale). Nel 1923 interruppe gli studi a S. Scolastica di Subiaco per compiere il servizio militare nell’89o Fanteria di Genova. Nel 1924 fece ritorno a Montevergine per le agevolazioni concesse da Mussolini. Nel 1925 emise la professione solenne. Si recò poi al collegio internazionale di S. Anselmo a Roma, per seguire il corso di Teologia. Il 15 luglio 1928 fu ordinato sacerdote da Mons. Gregorio Grasso arcivescovo di Salerno (già Abate di Montevergine), ma non potè completare gli studi a S. Anselmo per una grave affezione polmonare che ne fece temere una prematura morte. Ristabilitosi, cominciò ad occuparsi della comunità come responsabile economo e foresterario, ma la sua passione rimasero gli studi umanistici, e per questo i confratelli lo apostrofavano benevolmente come “l’umanista”. Divenne pertanto insegnante di discipline letterarie e teologiche (patrologia e morale), nel ginnasio-liceo del monastero e poco dopo Prefetto degli Studi. Fu collaboratore del Bollettino di Montevergine e dal 1940 al 1965 direttore. All’interno del Bollettino, è rimasta famosa la rubrica da lui creata, “La voce di Fra’ Galdino”, in sostegno delle orfanelle dell’Istituto “Maria Santissima di Montevergine”, come famosa è rimasta la frase “le orfanelle sono gli occhi della Madonna”, a testimonianza del suo impegno nel perseguire gli ideali di carità cristiana. Grazie a questa “voce” le iniziative a sostegno dei poveri si moltiplicavano, come la Befana delle orfanelle, tanto che molti ormai identificavano D. Ambrogio con Fra’ Galdino ed egli ne era felicissimo. Non firmava i suoi articoli; solo qualcuno presenta la sigla A.B. Oltre a scrivere e dirigere il Bollettino, si è dedicato anche alla stesura di una Piccola guida illustrata del Santuario di Montevergine e in occasione del XV centenario della nascita di S. Benedetto scrisse l’opuscoletto divulgativo, S. Benedetto e la vita monastica benedettina, pubblicato nel 1980. Si circondò, con i suoi modi gentili e le sue capacità intellettuali e spirituali, di amici e collaboratori validissimi, in grado di creare  intorno al Santuario una straordinaria macchina assistenziale e caritatevole. Dopo un pellegrinaggio nel 1941 a Vercelli, dove constatò la poca devozione dei concittadini di S. Guglielmo, divenne l’instancabile promotore dell’elevazione di S. Guglielmo a Patrono Primario dell’Irpinia, cosa che avvenne col decreto di Pio XII, del 7 giugno 1942 in occasione dell’ 8° centenario della morte del Santo. A lui si deve anche la raccolta fondi per la realizzazione del monumentale Trono marmoreo della Madonna e la porticina del Tabernacolo. Ben Presto l’operato di D. Ambrogio Branca si estese anche al di fuori del monastero; dal 1930 al 1936 divenne assistente ecclesiastico diocesano nella Gioventù di Azione Cattolica. Fu poi nominato direttore e padre spirituale del seminario di Fiume, dove rimase dal 1936 al 1939, dal 1939 al 1956 diresse quello di Avellino. Nel 1944 al 1946 divenne padre spirituale anche del Seminario Regionale di Benevento. La direzione spirituale si estese poi anche alle suore di tutti gli istituti religiosi appartenenti alle diocesi di Montevergine e Avellino. Contemporaneamente continuava la sua opera di evangelizzazione del popolo di Dio, svolta con chiarezza e ardore tanto che nella Cronaca del Monastero si parla di lui come “oratore”. Fu Maestro dei Novizi dal 1951 al 1953 e di nuovo dal 1957 al 1961; dal 1968 al 1976 divenne priore del monastero. Si spense, stroncato da infarto a 82 anni, il 1 agosto del 1985, mentre recitava il santo Rosario con i confratelli durante l’ora dei vespri.

(Archivio di Montevergine, busta 539)

(Padre don Ambrogio Branca, in «Il Santuario di Montevergine», 66(1985), n. 9, p. 137-139)

Collocazione