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Baruffaldi, Girolamo

possessore

Dettagli

  • Personale/Collettivo: Personale
  • Codice: TP Note, dedica, postille e note di possesso manoscritte
  • Pid: NAPP003148

Descrizione

Nota manoscritta (sul recto della carta di guardia anteriore): Hieronymi Baruffaldi sac. ferrariensis die 27 oct. 1699

Timbro ovale (sul contropiatto anteriore): monogramma B G

 

Baruffaldi, GirolamoGirolamo Baruffaldi, nacque da una famiglia ferrarese nel 1675, è stato sacerdote, poeta e letterato italiano ed è conosciuto come il più geniale falsario di letteratura antica. Famosa è la contraffazione della celebre iscrizione del duomo di Ferrara “Li mille cento trenta cenque nato”, ritenuto per molto tempo un importante documento dell’antica lingua italiana.
Per motivi di salute si ritirò ancora bambino dalle scuole completando la sua educazione col padre archeologo e con maestri privati. Dal padre ereditò la passione per gli studi eruditi e soprattutto una straordinaria collezione di oggetti d’arte e manoscritti antichi, arricchendola a sua volta con altrettanti tesori, tra cui i presunti originali tasseschi della Gerusalemme liberata e dell’Aminta. Divenne amico del Muratori, e per questa sua amicizia, nel 1711, durante la disputa tra lo Stato della Chiesa e il duca di Modena per i diritti su Comacchio, fu accusato dagli Estensi di aver fornito al Muratori documenti favorevoli alla causa della chiesa. Esiliato, trascorse alcuni anni nel Veneto.
Rientrato in patria nel 1713, si dedicò assiduamente alla letteratura e ai suoi doveri canonici, ottenendo tra il 1714 e il 1729 numerosi riconoscimenti letterari ed ecclesiastici. Vastissima è la sua produzione letteraria a cominciare dagli anni giovanili, con opere soprattutto di carattere storico, ma anche sonetti, poesie di carattere burlesco, satire, dialoghi in prosa in dialetto ferrarese e rime sacre; tutte opere dotate di una straordinaria perizia tecnica.
Membro in gioventù di una colonia arcadica ferrarese, fondata dal canonico Grazzini, aderì in seguito all’Accademia della Selva per poi separarsene, per l’invidia e i risentimenti suscitati negli altri membri, e ne fonda un’altra chiamandola Vigna e autodefinendosi Enante Vignaiuolo.
Il Baruffaldi è noto anche per aver redatto un’antologia di poeti ferraresi con molte opere di sua mano spacciate come produzione di rimatori ferraresi dei primi secoli. Fonte importante di informazioni per gli storici dell’arte sono state anche le sueVite de’ pittori e scultori ferraresi. In ambito ecclesiastico, fu prima nominato canonico della cattedrale di Ferrara e nel 1729 arciprete della pieve di Cento, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita legandosi in amicizia con l’arcivescovo di Bologna, Prospero Lorenzo Lambertini, futuro papa Benedetto XIV. Nonostante gli onori ottenuti, negli stessi anni, fu accusato di aver sottratto dall’archivio vescovile di Bologna la bolla di Alessandro VI, subendo un nuovo processo simile a quello che in passato gli era costato l’esilio. Anche questa volta fu riconosciuto innocente e morì a Cento nel 1755.

(voce Baruffaldi, Girolamo in Enciclopedia Treccani)

(Mezzetti A., Mattaliano E., Indice ragionato delle Vite de’ pittori e scultori ferraresi di Gerolamo Baruffaldi : artisti, opere, luoghi, Ferrara, 1980-1983)

(Giuseppe Antonio Ghedini, Ritratto di Girolamo Baruffaldi, 1736, Pinacoteca Nazionale di Ferrara)

 

Collocazione