Dettagli
- Personale/Collettivo: Personale
- Codice: TP Note, dedica, postille e note di possesso manoscritte
- Pid: NAPP001797
Descrizione
Nota manoscritta (sul frontespizio): Acocella
Dedica in ricordo della prima messa di padre Celestino Acocella
La donazione Acocella venne ad arricchire il patrimonio della Biblioteca di Montevergine nel 1968, un anno fortunato dato che anche la prestigiosa libreria Johannowsky nello stesso periodo venne acquisita e si unì al patrimonio bibliografico e archivistico monastico.
Nicola Acocella era nato ad Andretta (Av) il 16 gennaio 1912. Nel 1923 dopo la scuola dell’obbligo entrò nel Monastero di Montevergine, dove compì tutto il ciclo degli studi ginnasiali, liceali e teologici, professò la regola di san Benedetto assumendo il nome di padre Celestino e fu ordinato sacerdote nel 1935. A Loreto di Montevergine gli fu subito affidata la direzione della biblioteca e l’insegnamento di lettere nel ginnasio. Contemporaneamente si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia presso l’Università degli studi di Napoli e nel 1940 conseguì la laurea. Vinto il concorso a cattedra per le scuole medie superiori, nel 1944, per meglio dedicarsi ai suoi ideali di studio e di lavoro, lasciò il monastero e si trasferì a Salerno, dove per oltre cinque lustri ha svolto la sua attività di educatore esemplare ed ammirato e di dotto ricercatore sulla gloriosa storia della Salerno medioevale.
A Montevergine era rimasto legato da sentimenti di devozione e di riconoscenza e, ne seguiva gli eventi attraverso una larga corrispondenza epistolare con quei padri che un giorno erano stati suoi maestri, suoi compagni o suoi discepoli. A testimonianza di questo legame rimane il lapidario volere testamentario: “i miei libri vadano alla Biblioteca di Montevergine”. Dopo la sua morte, il 6 luglio del 1968, i suoi libri di cui il fondo più cospicuo ed importante era formato dagli oltre mille volumi di letteratura latina ed italiana, di storia del Mezzogiorno d’Italia (editi dai migliori e più noti autori meridionalisti e medievalisti), ed in particolare dei comuni della fascia costiera da Amalfi al Cilento, del retroterra da Mercato San Severino ad Andretta, entrarono nella Biblioteca di Montevergine.
(P. M. Tropeano, La Biblioteca di Montevergine nella cultura del Mezzogiorno, Napoli, 1970)
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