La Biblioteca di Montevergine custodisce un patrimono archivistico e librario di grande rilievo e pregio, di cui fanno parte numerosi manoscritti.
A questo prezioso fondo, che si compone perlopiù di opere dal carattere patristico, liturgico e storico, appartengono dei manoscritti orientali, in lingua etiopica. Acquisiti dall’istituto alla fine degli anni 60, p. Placido Mario Tropeano, studioso e paleografo verginiano, nonché direttore della Biblioteca dal 1950 al 2008, ne ha fornito una descrizione, seppur molto succinta, nel volume La Biblioteca di Montevergine nella cultura del Mezzogiorno.
Due in particolare hanno catturato l’attenzione del dr. Francesco Valerio, dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, che nell’estate del 2021 è stato a Montevergine per espletare alcune ricerche. Colpito dalla singolarità di questi preziosi testi, ne ha segnalato la presenza a uno dei massimi esperti di letteratura e lingua etiopica, Alessandro Bausi, professore all’Università di Amburgo.
L’interesse mostrato dal professore è stato immediato, tant’è che nel giro di poche settimane si è attivato per definire una serie di contatti necessari per patrocinare questo studio; le accurate descrizioni scientifiche e le copie digitali sono ora inserite sul sito del progetto “Beta ma%u1E63%u0101%u1E25%u01DDft” dell’Università di Amburgo.
Grazie alla disponibilità e all’apprezzabile contributo del professore Bausi, la Biblioteca di Montevergine censisce, documenta e valorizza questi due manufatti e li mette a disposizione della comunità locale e internazionale anche sul proprio sito, nella sezione “I tesori della biblioteca”, con gli opportuni rimandi al database tedesco.
Da questo studio sono emersi tanti elementi interessanti; in primis i titoli: L’effigie dei ventiquattro preti celesti con il Salterio etiopico del ms 3 e Lode di Maria con Cancello di Luce del cod. 24. Di quest’ultimo un’istituzione di Toronto, specializzata nel campo delle legature e coinvolta dallo stesso Bausi, ha rilevato la particolarità storica della legatura perché è in cartone (fatto piuttosto inusuale) e conserva una rivestitura in tessuto originale.
Di queste caratteristiche materiali come di quelle testuali si dà notizia nella scheda relativa al codice consultabile, insieme al manoscritto n. 3, sia sul database dell’Università di Amburgo sia in una nota testuale a firma del prof. Bausi.
Rinnoviamo pertanto la nostra gratitudine al professore per l’attenzione rivolta a questi documenti e riportiamo qui il link alla sua relazione finale, che sarà sempre disponibile dalla pagina “I tesori della biblioteca” di questo sito.
http://www.bibliotecastataledimontevergine.beniculturali.it/getFile.php?id=3064