Nicola Cotone, pubblico notaio apostolico e regio, attesta che il 16 agosto 1751 in Avellino agli rogò un solenne strumento nel quale il maestro Giuseppe Cennamo, di Avellino, asserì alla presenza della comunità monastica di S. Giovanni di possedere 235 ducati, in tre capitali distinti, che egli lasciava in legato pio a quel monastero insieme coi loro interessi, facendone donazione irrevocabile “inter vivos”, con l’obbligo di 4c messe cantate all’anno etc.; altro attestato relativo a questo legato, in data 24 maggio 1754 (cc. 4)