Cos'è
Presso gli spazi espositivi della Biblioteca è visitabile la mostra documentaria I Cabrei di Montevergine. Il patrimonio socioeconomico dell’Abbazia nei secoli XII-XIX, che rientra nel vasto programma delle celebrazioni del IX centenario della Fondazione dell’Abbazia di Montevergine.
La mostra intende tracciare un percorso storico lungo otto secoli volto a illustrare la vita della comunità verginiana e il costituirsi del suo patrimonio, fondiario e umano. I documenti dell’archivio storico di Montevergine – sono stati esposti quelli più significativi tra pergamene, documenti cartacei e platee (cabrei) – permettono di seguire l’origine e lo sviluppo di quel vasto e ricco patrimonio, che si è costituito grazie alle donazioni e ai legati pii dei fedeli ma anche grazie alle elargizioni avallate da sovrani e imperatori. Dagli stessi vengono riconosciuti al Monastero una serie di privilegi, concessioni varie e protezione, nonché il potere giurisdizionale sui casali e castelli dei suoi territori.
Il potere economico e feudale dell’Abbazia, che si irradia nel Duecento in diverse regioni del Meridione, purtroppo subisce una battuta d’arresto con la gestione in commenda. Ripristinata la sua autonomia nella seconda metà del Cinquecento, Montevergine avvia una ripresa dell’attività economica, imponendo alle case dipendenti la redazione di inventari di tutti i beni mobili e stabili in loro possesso, con indicazione tanto dei confinanti quanto delle relative rendite.
Descrizioni molto più accurate dei beni in possesso della Congregazione vengono presentate, nel XVIII secolo, nei cosiddetti “cabrei” o “platee”, cui è riconosciuto un notevole valore giuridico in quanto redatti da pubblici notai. In tutta la loro imponenza guadagnano la scena le magnifiche tavole acquerellate delle platee n. 2 e n. 4, in cui i beni della Congregazione sono elencati ed accompagnati dalle piante dei singoli stabili: chiese, mulini, case etc… sono rappresentati insieme, tra l’altro, alle colture o alle specie arboree tipiche della zona. Nati originariamente come “inventari catastali” oggi svolgono un’importante funzione di documentazione storica. Nell’Ottocento, con il decreto di soppressione delle corporazioni religiose, la situazione giuridica dell’Abbazia muta e di conseguenza anche il patrimonio fondiario e mobiliare. Si apre una nuova stagione per il monastero verginiano che, dichiarato Monumento nazionale, vede la sua dotazione economica costituire una voce di spesa del Ministero della pubblica istruzione, di cui il generale di Montevergine, nonché abate ordinario della diocesi Nullius, figura come amministratore delegato, sotto il nome di Conservatore.
La mostra intende tracciare un percorso storico lungo otto secoli volto a illustrare la vita della comunità verginiana e il costituirsi del suo patrimonio, fondiario e umano. I documenti dell’archivio storico di Montevergine – sono stati esposti quelli più significativi tra pergamene, documenti cartacei e platee (cabrei) – permettono di seguire l’origine e lo sviluppo di quel vasto e ricco patrimonio, che si è costituito grazie alle donazioni e ai legati pii dei fedeli ma anche grazie alle elargizioni avallate da sovrani e imperatori. Dagli stessi vengono riconosciuti al Monastero una serie di privilegi, concessioni varie e protezione, nonché il potere giurisdizionale sui casali e castelli dei suoi territori.
Il potere economico e feudale dell’Abbazia, che si irradia nel Duecento in diverse regioni del Meridione, purtroppo subisce una battuta d’arresto con la gestione in commenda. Ripristinata la sua autonomia nella seconda metà del Cinquecento, Montevergine avvia una ripresa dell’attività economica, imponendo alle case dipendenti la redazione di inventari di tutti i beni mobili e stabili in loro possesso, con indicazione tanto dei confinanti quanto delle relative rendite.
Descrizioni molto più accurate dei beni in possesso della Congregazione vengono presentate, nel XVIII secolo, nei cosiddetti “cabrei” o “platee”, cui è riconosciuto un notevole valore giuridico in quanto redatti da pubblici notai. In tutta la loro imponenza guadagnano la scena le magnifiche tavole acquerellate delle platee n. 2 e n. 4, in cui i beni della Congregazione sono elencati ed accompagnati dalle piante dei singoli stabili: chiese, mulini, case etc… sono rappresentati insieme, tra l’altro, alle colture o alle specie arboree tipiche della zona. Nati originariamente come “inventari catastali” oggi svolgono un’importante funzione di documentazione storica. Nell’Ottocento, con il decreto di soppressione delle corporazioni religiose, la situazione giuridica dell’Abbazia muta e di conseguenza anche il patrimonio fondiario e mobiliare. Si apre una nuova stagione per il monastero verginiano che, dichiarato Monumento nazionale, vede la sua dotazione economica costituire una voce di spesa del Ministero della pubblica istruzione, di cui il generale di Montevergine, nonché abate ordinario della diocesi Nullius, figura come amministratore delegato, sotto il nome di Conservatore.
Luogo
Biblioteca Statale di Montevergine
Via Domenico Antonio Vaccaro, 1, 83013 Mercogliano AV
Contatti
- Referente: Sabrina Tirri
- Telefono: 0825787191
- Email: bmn-mnv.reference@cultura.gov.it