Si riattiva una fucina di cultura al Liceo Imbriani

Date:
8 Giugno 2017

A conclusione del secondo anno di collaborazione tra la Biblioteca di Montevergine e il liceo “P. E. Imbriani” di Avellino nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro, molto volentieri ospitiamo una riflessione sull’esperienza da “aspiranti bibliotecari” degli studenti che hanno partecipato al progetto. Trascriviamo inoltre un resoconto in forma di racconto, corredato da un disegno, tratto dalla pagina dedicata alla Biblioteca all’interno del sito web del Liceo Imbriani. Aggiungiamo qui che il lavoro che stanno facendo gli studenti dell’Imbriani è straordinario e sicuramente porterà, nel giro di qualche altro anno, alla sistemazione completa della biblioteca scolastica.
 
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Liceo Imbriani, Alternanza Scuola-Lavoro “Apprendisti bibliotecari”
 
Imbriani_2Gli studenti delle terze e delle quarte del liceo “P.E. Imbriani”, che hanno preso parte al percorso Asl “Apprendisti bibliotecari” in collaborazione con la Biblioteca Statale di Montevergine, oltre ad aver svolto le ore previste dalla riforma, hanno reso un servizio al proprio istituto. Il percorso in questione prevedeva l’apprendimento di quelle che sono le mansioni di un bibliotecario. Gli studenti hanno imparato ad adoperare il sistema di archiviazione in SBN online e hanno catalogato una buona parte dei volumi in possesso della biblioteca Mario Pensa del Liceo Imbriani. Ciò è stato possibile grazie alla guida paziente dei bibliotecari di Montevergine, che hanno formato i ragazzi e li hanno seguiti durante il percorso.
L’utilizzo del sistema di catalogazione e archiviazione può essere utile agli studenti per l’acquisizione di una determinata forma mentis, che sia sinonimo di ordine e di una certa disciplina necessari ad un opportuno svolgimento della professione di bibliotecario.
La reale utilità del percorso svolto, però, è legata in modo imprescindibile all’apertura della biblioteca scolastica agli studenti del liceo Imbriani. Difatti è impensabile che un liceo possegga una risorsa libraria che potrebbe diventare un vero e proprio nucleo culturale all’interno dell’istituto, ma che essa rimanga inutilizzata e gli studenti non ne siano a conoscenza. Se ciò non si verificasse, il lavoro di catalogazione risulterebbe inevitabilmente fine a se stesso e potrebbe essere visto semplicemente come una delle tante modalità finalizzate a riempire le ore obbligatorie previste. Ciò corrisponderebbe esattamente al genere di alternanza scuola-lavoro che gli studenti non desiderano. Ci si augura, difatti, di avere la possibilità di svolgere percorsi costruttivi, inerenti il più possibile al percorso didattico in modo tale che l’alternanza risulti essere un arricchimento formativo.
È per questo che gli studenti si augurano che il loro lavoro possa essere al più presto messo al servizio della comunità scolastica. L’elenco dei volumi in possesso della biblioteca già archiviati nel sistema SBN è consultabile presso il catalogo del polo Napoli al link http://polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/Opac.
Hanno partecipato al progetto: Ludovica Berardino (4DL), Francesca D’Ambrosio (4DL), Mara Dello Russo (3DS), Natalia Di Sario (4CL), Alessia Festa (4DL), Stefano Iannuzzi (3CS), Oreste Landolfi (3ES), Sara Marzullo (4AT), Francesco Musto (3BL), Ilaria Pelosi (3FL), Francesca Petrozziello (4AT), Giusy Pierni (3CS), Alessandra Pia Poppa (3DS),  Erica Roca (3FL), Sara Sorrentino (3FL), Ercole Zaccaria (4CS)

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Il fascino misterioso dei libri
Biblioteca Mario PensaAvevamo sempre visto quella stanza come un semplice laboratorio “d’emergenza”, un luogo associato ad una solitaria lavagna luminosa. Ma cosa si nascondeva in quegli armadi per noi, fino a quel momento, sinonimo di polvere ed ombra? È bastato accendere la luce per illuminare d’un tratto quella che appariva una fitta oscurità amorfa, per entrare in un mondo che da sempre ci apparteneva ma che conoscevamo solo superficialmente e marginalmente. Ci era capitato molte volte di recarci in qualche biblioteca per respirare un po’ di cultura ma, varcando la soglia della biblioteca della nostra scuola, abbiamo realizzato di saper respirare solo a fatica. Abbiamo imparato ad allargare i nostri polmoni, abbiamo aperto gli occhi, ritrovandoci in un posto che avevamo frequentato solo come spettatori passivi. Siamo diventati protagonisti ed elementi attivi della rivoluzione messa in atto al fine di rendere quel gioco di ombre il nostro gioco.
Non avremmo mai pensato che il lavoro da bibliotecario potesse avere così tante sfaccettature dal punto di vista pratico e non avremmo nemmeno immaginato che, fra i requisiti per questo lavoro, fosse necessario un forte senso dell’ordine.
La nostra scuola possiede innumerevoli tesori, e per tesori intendiamo quei libri con i quali per mesi abbiamo avuto a che fare. Ognuno di essi ha una propria storia ed una maturità da raccontare, anche solo attraverso il tocco di una copertina.
Prendersi cura dei libri è un po’ come prendersi cura di un gruppo di bambini, ma quel che più apprezziamo è il lavoro di squadra, primo motore perfetto, causa efficiente del rinnovamento della nostra biblioteca, un passo fondamentale per la nostra formazione.

Racconto di Ilaria Pelosi, Erica Roca e Sara Sorrentino – Disegno di Francesco Musto