Dettagli
- Personale/Collettivo: Collettivo
- Codice: TC Timbri conventuali e di ordini religiosi
- Pid: NAPV217616
Descrizione
La chiesa di San Giuseppe alla Lungara, nel rione Trastevere, nell’omonima via, vicina al Tevere, dove Giulio Cesare aveva fatto sorgere i suoi bellissimi Horti, detti Horti di Cesare o Horti Tiberini, così chiamati perché giungevano fino alle rive del fiume e proseguivano perfino sull’altra riva, venne eretta durante il pontificato di Clemente XII nel 1734, su progetto di Ludovico Rusconi Sassi. Subì notevoli restauri nel corso dell’Ottocento, in particolare la ricostruzione della cupola (1872), che era letteralmente crollata. Annesso alla chiesa vi è il convento con il chiostro, affidato alla congregazione dei Pii Operai, costruito nel 1764 da Giovanni Francesco Fiori, come recita la lapide apposta tra il portale ed il finestrone sovrastante: “D.O.M. DOMUM HANC PIORUM OPERARIORUM CLEMENTIS PP XIII PIETAS A FUNDAMENTIS EREXIT ANNO MDCCLXIV”, ovvero “A Dio Ottimo Massimo. La devozione di papa Clemente XIII fece erigere dalle fondamenta questa casa dei Pii Operai nell’anno 1764”.
Circa un secolo dopo, nel 1873, con eversione dell’asse ecclesiastico a seguito delle leggi del Regno d’Italia, e con la legge del 19 giugno 1873 n. 1402, che aveva esteso anche alla provincia di Roma e alla nuova capitale del Regno le leggi di soppressione già in essere sul restante territorio della penisola, il complesso fu espropriato e passò al demanio; i volumi della biblioteca (circa 1000), furono incamerati assieme a quelli degli altri 69 ordini religiosi della Capitale e del Lazio dalla nascente Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele. L’appartenenza dei volumi alla biblioteca di S. Giuseppe alla Lungara è attestata principalmente dalla presenza di un timbro in quattro tipologie diverse: ellittico ad inchiostro nero (71×20 mm), con la scritta nella corona: S. GIUSEPPE ALLA LONGARA; tondo ad inchiostro indaco (38 mm), con il monogramma AM (simbolo della Madonna), posto al disopra dei tre monti e sormontato da una croce e dalla colomba, con la scritta nella corona: CONGREGAZIONE DE PP PII OPERAI; ovale ad inchiostro nero (tra i più antichi: 30×24 mm), a doppia corona, con la presenza nello specchio del monogramma a lettere incrociate: AM, sormontato da una croce; nella prima corona: CONGREGATIO PIORUM OPERARIUM e una luce raggiante nella seconda corona. L’ultimo, anch’esso ovale, leggermente più piccolo (23×26 mm), presenta nello specchio il monogramma AM sormontato dalla croce e a sua volta da una corona; tutto intorno una luce raggiante.
I Pii Operai, sorti a Napoli nel 1600 da Carlo Carafa, si sono uniti nel 1943 ai Catechisti Rurali, fondati da Gaetano Mauro a Montalto Uffugo nel 1928. La Congregatio Piorum Operariorum Ruralium, detta anche dei Missionari Ardorini, originariamente chiamata “dottrina cristiana”, per volontà del Carafa si occupava dell’assistenza ai poveri e dell’insegnamento del catechismo in campagna. Il riconoscimento pontificio ebbe luogo alla Pentecoste del 1606, quando la casa della congregazione era nel Convento di Santa Maria dei Monti a Napoli; per questo lo stemma della congregazione riprende il monogramma di Maria con tre monti e la colomba dello Spirito Santo.
Ministero della pubblica istruzione, Notizie storiche, bibliografiche e statistiche sulle biblioteche governative del Regno d’Italia, Roma, Tipografia elzeviriana di Adelaide ved. Pateras, 1893.
Roma Segreta, Via della Lungara,
(https://www.romasegreta.it/trastevere/via-della-lungara.html), ultima consultazione: 22 agosto 2023.
Venier, Marina, The Libraries of the suppressed Religious Houses, Rome, 1876, PDF.
Venier, Marina, Per dove, fino a dove, da chi: ricostruire il viaggio del libro attraverso i suoi segni. L’esperienza della Biblioteca nazionale centrale di Roma, La Bibliofilia, Vol. 117, n. 3 (settembre-dicembre 2015), pp. 357-366.
Biblioteca Statale di Montevergine