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Lercari, Giovanni

possessore

Dettagli

  • Personale/Collettivo: Personale
  • Codice: TE Timbri di enti laici e persone
  • Pid: NAPP002517

Descrizione

Sul frontespizio timbro ovale (mm 37×35) a inchiostro nero, con stemma araldico e iscrizione: GIOVANNI LERCARI ARCIVESCOVO DI GENOVA.

Lecari, GiovanniGiovanni Lercari, nacque a Taggia (IM) il 22 ottobre 1722; fu battezzato nella collegiata dei SS. Filippo e Giacomo  con il nome di Giovanni  Pietro Antonio. Il 21 dicembre 1748 divenne suddiacono e il 22 marzo del 1749 fu ordinato diacono e sacerdote; in quello stesso anno ottenne a Roma il dottorato in diritto, che gli consentì di ricoprire importanti incarichi presso la Santa Sede, dedicandosi in particolare alla riforma dei monasteri femminili. Divenne poi canonico di S. Maria Maggiore, e nel 1760 fu nominato vescovo di Adrianopoli in partibus e nel 1767 arcivescovo di Genova, con l’approvazione di Clemente XIII. Il suo episcopato fu in continuità con quello del suo predecessore, Giuseppe Maria Saporiti, mantenendo una posizione equidistante tra il clero giansenista e quello filogesuita, ma nel frattempo la situazione politica internazionale precipitava, con lo scoppio della Rivoluzione francese, toccando anche l’Italia. Nel 1797 la rivoluzione si estese alla Liguria, dove fu abbattuta l’antica Repubblica aristocratica di Genova, coinvolgendo anche la Chiesa locale. I principi rivoluzionari contagiarono i seminaristi che, con una rivolta ottennero la sospensione del rettore e degli altri superiori. Il Lercari accettò l’ultimatum dei giovani chierici, e nello stesso anno fu emanata la costituzione della neonata Repubblica Ligure. La politica del nuovo governo, che stabiliva la confisca dei beni della chiesa, portò ad una rivolta dei contadini in Val Polcevera, ma l’arcivescovo emanò una lettera pastorale per scongiurare la guerra civile; pressato dalle autorità del nuovo governo, incontrò i rivoltosi, rassicurandoli che la nuova costituzione non avrebbe violato i diritti della religione. Nonostante l’impegno del Lercari, i rapporti col governo precipitarono, fu arrestato il suo vicario generale e più tardi,  il 18 dicembre del 1798,  anche lui e confinato a Novi. Il 4 giugno 1800, dopo un lungo assedio, l’esercito austriaco, facendo capitolare le forze francesi e repubblicane genovesi, entrò in Genova. Il Lercari morì due anni dopo, il 18 marzo 1802, e fu seppellito nella chiesa di S. Vincenzo de’ Paoli, a Fossolo.

Lercari Giovanni, nel Dizionario Biografico Treccani, ultima data di consultazione 16 luglio 2019

(Cambiaso D., I vicari generali degli arcivescovi di Genova, p. 59)

La foto dell’arcivescovo Giovanni Lercari è tratta dal sito web della Chiesa cattolica

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